EXPO, IL CANALE ECO DEMENZIALE

                                                     
Hanno iniziato il taglio degli alberi nei tre grandi parchi della periferia Ovest di Milano. Motivo: la costruzione di un “canale ideale” di nessuna utilità, il cui costo assomma a 89 milioni, che colleghi Milano all’area dell’Expo. Una “via d’acqua”, è definita così. Peccato che, contrariamente a quanto dichiarato dal Comune, il canale non sarà navigabile. Il canale inutile taglierà in due i parchi Pertini, Trenno, Bosco in città (gestito da Italia Nostra) e Cave, quattro parchi ottenuti dopo decenni di lotte dei cittadini. Si tratta di un continuum di verde strappato al degrado e alla speculazione. 
Non si comprende il senso dell’opera se non per lo squallido giro di soldi, appalti e remunerativi espropri dei terreni che c’è alla base di questa delibera, risalente alla giunta Moratti. La giunta Pisapia non si oppone e dà il via ai lavori. Il Governatore Maroni se ne lava le mani. I  cittadini, invece, premono perché si giunga almeno a un tracciato diverso, meno devastante. Se fosse stato previsto un passaggio del canale per i parchi del centro storico (parco Sempione o Giardini di Porta Venezia), l’intera Milano-bene si sarebbe sollevata e il duo Pisapia-Maroni si sarebbe fatto in quattro per impedire lo scempio. Ma qui siamo in periferia, dove pochi hanno il portafoglio pieno o santi in paradiso e quei pochi, probabilmente, hanno altro a cui pensare.



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