MONTE STELLA, PROGETTO INVASIVO PER IL GIARDINO DEI GIUSTI

Testo e videointervista di Roberto Schena 

A cura di Esplorazione urbana n. 77 

 

Ecco il link del video:
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Il Monte Stella, conosciuto anche come “montagnetta di San Siro”, è il parco più significativo di tutti quelli realizzati a Milano e forse in Italia, nel corso del XX secolo. E’ stato formato, infatti, dall’accumulo delle macerie causate dai bombardamenti su Milano.
Sotto quelle rovine morirono almeno mille persone innocenti (è solo un calcolo approssimativo), fra uomini, donne e bambini. Tutti, o quasi, civili innocenti.
00035.MTS.Immagine001Oggi è uno dei parchi più belli di Milano, l’unico che offra uno sguardo panoramico della metropoli a mano a mano che si sale sulle pendici della montagnetta. Sicuramente è il più sacro. La sua progettazione è dovuta a Piero Bottoni (1903-1973), un architetto ben noto ai manuali in adozione alle facoltà universitarie per essere stato uno dei maggiori esponenti del Razionalismo, corrente fondata da Le Corbusier.  Nel 2003, sulla fiancata rivolta verso il centro della città, sono stati inseriti, tra gli alberi, alcuni ceppi di pietra con la funzione di ricordare le personalità distintisi nella lotta contro l’oppressione e per i diritti umani. E’ il Giardino dei Giusti.
E’ qui che il sindaco Giuliano Pisapia vorrebbe installare una serie di strutture murarie in cemento, pietra e acciaio a scopo artistico-meditativo e rievocativo, sulla base di un progetto presentato dall’architetto Stefano Valabrega. In questo video, il figlio di Piero Bottoni, Alessandro, spiega come di fatto, un simile progetto di ampliamento e trasformazione del Giardino dei Giusti rappresenti uno stravolgimento di una delle zone meglio riuscite del parco. Come rilevato anche dal Consiglio di Zona, è stato affidato extra lege, in modo del tutto irregolare, a un solo architetto. In sostanza, si pretende di realizzare una nuova area monumentale nell’ambito di un altro monumento consolidato, il parco collinare di Monte Stella, senza nemmeno ricorrere a un concorso pubblico in grado di confrontare le diverse soluzioni possibili pensate da esperti paesaggisti per migliorare la godibilità del Giardino dei Giusti.
lapide.MTS.Immagine001In mezzo alla zona più verde, si prevedono  muri di cemento, colonne, pareti con effetto ruggine, false finestre e l’ennesimo anfiteatro all’aperto, chiamato stavolta più pomposamente “auditorium”, e nemmeno piccolo, da 340 posti, che andrà aggiungersi ai  tanti costruiti a Milano con le opere di riqualificazione dagli anni ’70 in poi. Anfiteatri che nessuno ha mai usato o userà mai dopo la cerimonia d’inaugurazione col circondario di sindaco, supporter, giornalisti, telecamere e fotografi.
Alessandro Bottoni spiega inoltre che, nonostante le buone intenzioni, quello di Pisapia è  un progetto di vecchia concezione, quando ne basterebbe uno ecologico, armonizzato al  contesto, non così invasivo, magari comprensivo di meno costosi ausili elettronici come le app, da cui è possibile, tramite cellulare, risalire con maggior senso didattico alle biografie delle personalità segnalate sui ceppi del Giardino dei Giusti di San Siro.
ECCO LA ZONA DI MONTE STELLA CHE SAREBBE STRAVOLTA DAL PROGETTO (6mila mq circa)
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