PIAZZA AFFARI, BLACKROCK E NORGE PUNTANO AL CONTROLLO DEL PAESE

 

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     Larry Flink (nel cerchio rosso) presidente di Blackrock con i più importanti nomi della finanza mondiale

A causare il terremoto in Pazza Affari di questi giorni sono  Blackrock, fondo Usa molto potente, anche se poco conosciuto, e Norges, banca di stnorgesbank_newato della Norvegia, forse il più grande del mondo, la cui trasparenza è molto limitata, grazie al fatto che la Norvegia è uscita dall’Ue e  subisce pochissimi controlli, certo non della Bce o dell’Ue. In sostanza, non si sa da dove vengano esattamente i suoi tanti capitali. Sono queste due multinazionali della finanza a vendere tutto quello che è italiano, in questi giorni, causando una forte speculazione su azioni e sistema bancario, con effetti destabilizzanti sul governo. Mps è nei guai da tempo, ma la svendita delle sue azioni pone il suo valore reale nettamente al di sotto del giusto prezzo. L’obiettivo è provocare un mezzo crack e riacquistare tutto e molto oltre del Made in Italy a prezzi ribassati o stracciati. Blackrock  è un fondo Usa, ma intrattiene ottimi rapporti con Rothschild (la famiglia tedesca capostipite del sistema bancario europeo); presieduto da Larry Fink, possiede quote delle maggiori banche di Wall Street, ma è anche ghiotta di banche europee. É il secondo investitore istituzionale di Google. Capo di Rothscild Italia è il banchiere Alessandrblackrocko Daffina, più volte interrogato dai magistrati che indagano su Mps, per gli stretti rapporti.  Blackrock ha quote rilevanti praticamente

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Yngve Slyngstad Ceo di Norges Bank

in tutte le più grandi società quotate del nostro Paese: 10% di Telecom, 2,73% di Eni, quota che in termini di valore di mercato (circa un miliardo e 600 milioni di euro) è la più rilevante, 5% di Unicredit (un miliardo e mezzo il valore di mercato). Poi ci sono le partecipazioni in Cnh, Atlantia, Prysmian, Ubi, Banco Popolare, Enel e altri.

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Il management di Blackrock in un report di Fortune

 Secondo investitore estero a Piazza Affari, Norges Bank Investiment Management è una banca con appena 590 dipendenti. E’ un fondo sovrano di stabilizzazione e pensioni norvegese, forse il più grande del mondo, con un patrimonio incredibile, 864 miliardi di euro nel 2013, che non si sa bene come abbia accumulato. Si presume riunisca capitali arabi e nordeuropei ottenuti in nero anche grazie ai paradisi fiscali come il Lussemburgo: britannici, scandinavi e germanici in quantità. Ha partecipazioni nel listino Ftse Mib per un controvalore di circa 5,5 miliardi. Come per Blackrock, è un colosso che ha quote in oltre metà del listino milanese (26 società). Si tratta in gran parte di quote di minoranza il cui controvalore tuttavia è rilevante. Specie se si tratta di colossi come Eni (il fondo ha una quota dell’1,86% per un controvalore di 1,1
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Norge Bank stampa moneta per conto di uno stato di 5 milioni di abitanti, ma decide del destino di molti paesi che hanno l’Euro.

miliardi di euro) Unicredit (1,82% per un controvalore di 550 milioni), Enel (ha L’1,76% che vale 514 milioni) o Generali (1,77% per un controvalore di 452 milioni). Possiede il 2% di Mps, comprato questa estate per poi rivenderlo in questi giorni e provocare il collasso di Piazza Affari.

 Un attacco in piena regola al nostro sistema economico e bancario condotto da due colossi, uno americano, uno norvegese. Saranno loro a controllare la troika, il cui invio in italia si profila per il futuro prossimo. Sì, la Norvegia, Paese di 5 milioni di abitanti, sta decidendo del destino di 60 milioni di italiani e dell’Italia.



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