@RT WORK, ADAMO ALLA ZOIA GALLERY
“Capendo Adamo” di Nicola Bertoglio alla Zoia Gallery
Articolo di Alessandro Rizzo
Alla Zoia Gallery di Milano fino al 5 marzo sarà possibile immergersi in un percorso visivo complesso, fatto non solo di immagini, all’interno della mostra personale di Nicola Bertoglio “Capendo Adamo”, curata da Erika Lacava e da Mira Carboni. L’esposizione presenta in modo completo una parte del progetto, su cui l’autore sta lavorando dal 2014 e a cui, ancora oggi, si dedica in termini di ricerca e di analisi artistica. La serie ci porta a interrogarci fortemente sul concetto, sul significato e sulla funzione di essere “Uomo”. A ogni opera è abbinata un’esperienza sonora, con musiche di Stefano Scrocco, in arte Slam, scaricabili attraverso QR Code, in cui si percepiscono le voci del singolo soggetto immortalato: alla contemplazione visiva si affianca quella musicale, donandoci la totalità di un’esperienza che rappresenta il concetto di una personale, unica e originale. La bellezza e l’estetica, unici elementi di armonia contemplativa nelle fotografie di Nicola Bertoglio, sono parti costitutive di dittici e di trittici in cui la figura viene ripresa, frammentata, sezionata e divisa per, poi, essere ricomposta in un’ottica inattesa e in una dimensione quasi onirica e tale da elevare a significante mitologico il soggetto stesso proposto: un Adamo che assume una rilevanza quasi universale e, soprattutto, altamente immanente. Figure di corpi, statuari e marmorei. Questa la sensazione che può derivare soprattutto osservando le opere in cui le luci risultano più fredde, si avvicendano riprese in alcune loro parti specifiche: ora una schiena inarcata che, unita in dittico con un’altra fotografia che ripropone specularmente la stessa porzione di corpo, sembra definire un movimento continuo dell’immagine; ora un accenno di testa che si unisce alla schiena; ora, infine, due gambe che sono sostituite da un braccio. Gli effetti visivi sono senza precedenti, non solo per l’intensità estetica che deriva da un’osservazione dell’opera, ma anche per il concetto che la stessa opera ci propone, ossia un rimando quasi immediato con alcune figure zoomorfe e tali da apportarci verso visioni altre, appartenenti a un mondo epico, ricco di metafore e di allegorie, utili a dare possibili risposte alle esigenze e alle interrogazioni che lo stesso autore si pone. Il titolo della personale vede una declinazione del verbo al gerundio, significando, cosi, la continuazione di un percorso di elaborazione, di composizione e di ricerca condotta da Nicola Bertoglio: un percorso che adotta il supporto Android e iPhone come strumenti, attuali e altamente innovativi, di realizzazione delle opere, presenze ormai divenute irrinunciabili nella nostra quotidianità. Nicola Bertoglio percorre l’iPhoneografia, utilizzando nella fase di post produzione le tecniche di intervento che Instagram può concedere, donando chiarezza e coerenza nel contenuto e nella composizione.
Capendo Adamo di Nicola Bertoglio, Zoia Gallery, Piazza della Cooperazione, 1 (adiacenze Parco della Cave)
BERTOGLIO AT @RT WORK (cliccare sulla foto per ingrandire)
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