Bosco in città e i polmoni verdi nell’ovest di Milano
Nuovo paesaggio prossimo futuro.
In questo video, intervistiamo Sergio Pellizzoni, agronomo, già direttore di Bosco in Città. Come dice il nome, non si tratta del solito parco urbano. Gestito da Italia Nostra per conto del Comune di Milano, s’inserisce in un contesto di vasti polmoni. Tale contesto comprendente i parchi di Trenno, delle Cave, dei Fontanili, le diramazioni del Parco Sud, il bosco della Giretta a Settimo Milanese. Poi c’è l’area verde dell’Ippodromo e ci sono le aree agricole, più o meno vaste, che spesso congiungono tutte queste ecorealtà. Giungono fino all’estremo limite dei quartieri popolari più recenti. Pellizzoni spiega che l’orientamento economico-sociale procede verso una società più povera. Importante la presenza di immigrati, anche nel verde urbano. Ci muoveremo di meno con i mezzi privati diretti fuori porta. Possedere o comprare la seconda o terza casa non è più alla portata di tutti. La cura del verde, la sua espansione e le varie attività ad esso connesse diventano la forma e il futuro della città stessa. “Dovremo vivere più dentro il nostro territorio”, afferma Pellizzoni.
Rovesciare i criteri di gestione del verde.
A Milano si è sempre concepito il verde come “giardinetto”, di modesta funzione estetico-pratica. Si fa passeggiare il cane, si fanno i soliti pur importanti quattro passi. Per i grandi spazi verdi si è sempre pensato di andare molto fuori porta. Manca una corretta concezione naturalistica.Ora le cose cambiano. Si pone il problema di trasformare il verde dei parchi, vedendolo non più solo come luogo di semplice loisir, ma di riferimento sociale e lavorativo, di elaborazione economica. Si delinea così un nuovo paesaggio. Rovesciare i criteri di gestione del verde pubblico, contenendo i costi e anzi pensando a come si possano realizzare degli utili, è la vera scommessa. Va comunque ricordato che i costi pesano un infinitesimo rispetto ad altri settori, come strade e trasporti. In cambio, possono dare molto in termini di socialità, salute e sviluppo equilibrato. Si tratta di studiare a fondo una nuova formula.
L’esempio del Parco Nord
“Abbiamo davanti trasformazioni piuttosto intense e complesse, dove il coinvolgimento dei cittadini è fondamentale nello sviluppo del verde pubblico”. Qui si impara a godere di un servizio cento volte più importante del camminare dentro un parco perché si mette in atto la capacità collettiva di inventiva, intelligenza e socializzazione. Un buon esempio di gestione congiunta è dato dal Parco Nord. Si tratta di una realtà che riguarda, tramite un ampio sistema del verde, le aree periferiche di Milano-Bruzzano, Milano-Niguarda, Sesto San Giovanni, Bresso, Cinisello Balsamo. Ma, sottolinea Pellizzoni, il sistema dell’Ovest milanese offre attrattive più interessanti.
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