Tre misteriosi Re Magi nella certosa di Garegnano

Adorazione dei Re Magi, Faregnano, 1578

 

Adorazione dei Re Magi, Faregnano, 1578, particolare

Adorazione dei Re Magi, Faregnano, 1578, particolare: Baldassarre. In alto: Simone Peterzano, Adorazione dei Re Magi, 1578, Garegnano

 Magnifico affresco del XVI sec.

I Re Magi alla certosa di Garegnano, il più importante monumento manierista di Milano, una delle chiese più belle della città. E’ un affresco magnifico, il più importante dipinto, o uno dei più importanti, sull’argomento “adorazione dei Re Magi” esistente a Milano.
Ne è autore un allievo di Tiziano che sarà poi a sua volta maestro di Caravaggio, Simone Peterzano. Nacque a Venezia nel 1540 e visse solo 56 anni. Fu chiamato dai certosini di Garegnano nel 1578 a dipingere la Natività e la Crocifissione. Che cos’ha di particolare l’affresco? Intanto è da sottolineare la sontuosità e l’eleganza del corteo misto uomini-animali al seguito dei Re Magi. Poi la grande bellezza dei vestiti cinquecenteschi. La fede intensa che traspare dal dipinto da parte di una società colta e benestante, orientale e occidentale. Subito dopo, è da notare la messa in ombra del bue e dell’asinello. Quasi non si vedono. Anzi: la stalla stessa, tradizionalmente intorno alla Sacra Famiglia, è sparita. Ciò si deve al contratto rigoroso e pignolo stipulato con i committenti, i monaci della Certosa. Peterzano dovette sottostarvi a seguito del clima istituito dalla Controriforma.

Tre curiose figure simboliche

Simone Peterzano, autoritratto

Simone Peterzano, autoritratto

La stalla è un ambiente troppo modesto. Viene sostituita da un edificio classicheggiante ridotto in rovina, a simboleggiare il crollo del paganesimo. I tre Re Magi sono in primissimo piano. Il giovane con la barba, Gasparre, porge la mirra, ha il ginocchio scoperto che sta per flettere. E’ già preceduto dall’anziano, Melchiorre, che ha appena deposto in terra l’oro. Il moro, Baldassarre con l’orecchino di perla e l’incenso in mano, si sta facendo slacciare i calzari da un bambino. Anche lui è di colore. Il gesto è posto al centro dell’affresco per sottolineare l’alta dignità sua e dei personaggi rappresentati. I Re Magi, infatti, sono l’omaggio del mondo esoterico, dell’intera gnosi all’evento cristiano, il piegarsi della scienza, del sapere alchemico più profondo e arcano alle Scritture. I re magi non erano davvero dei re, la definizione è una storpiatura di tre maghi (da cui anche Trismegisto, il super mago leggendario dell’antichità). 

Epifania, “manifestazione”

In altri termini, i Re Magi rappresentano il sapere iniziatico. La conoscenza potenziata al cubo. Essa si celebra il 6 Gennaio con l’Epifania. In greco, epiphàneia esprime il manifestarsi della divinità. Questa giornata è ritenuta dai cristiani ortodossi il Natale autentico di Cristo in luogo del 25 Dicembre, che fu già festa pagana. I calzari di Baldassarre e l’orecchino sono due piccole nature morte poste in evidenza, tema ripreso (in specie l’orecchino di perla) nella successiva pittura del Caravaggio. Nella chiesa di Garegnano, accanto all’Adorazione dei Re Magi, altri due notevoli affreschi di Peterzano, Nascita e Crocefissione.

Certosa di Garegnano, interno

Certosa di Garegnano, chiostro 

 




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