Tre misteriosi Re Magi nella certosa di Garegnano
Magnifico affresco del XVI sec.
Tre curiose figure simboliche
La stalla è un ambiente troppo modesto. Viene sostituita da un edificio classicheggiante ridotto in rovina, a simboleggiare il crollo del paganesimo. I tre Re Magi sono in primissimo piano. Il giovane con la barba, Gasparre, porge la mirra, ha il ginocchio scoperto che sta per flettere. E’ già preceduto dall’anziano, Melchiorre, che ha appena deposto in terra l’oro. Il moro, Baldassarre con l’orecchino di perla e l’incenso in mano, si sta facendo slacciare i calzari da un bambino. Anche lui è di colore. Il gesto è posto al centro dell’affresco per sottolineare l’alta dignità sua e dei personaggi rappresentati. I Re Magi, infatti, sono l’omaggio del mondo esoterico, dell’intera gnosi all’evento cristiano, il piegarsi della scienza, del sapere alchemico più profondo e arcano alle Scritture. I re magi non erano davvero dei re, la definizione è una storpiatura di tre maghi (da cui anche Trismegisto, il super mago leggendario dell’antichità).
Epifania, “manifestazione”
In altri termini, i Re Magi rappresentano il sapere iniziatico. La conoscenza potenziata al cubo. Essa si celebra il 6 Gennaio con l’Epifania. In greco, epiphàneia esprime il manifestarsi della divinità. Questa giornata è ritenuta dai cristiani ortodossi il Natale autentico di Cristo in luogo del 25 Dicembre, che fu già festa pagana. I calzari di Baldassarre e l’orecchino sono due piccole nature morte poste in evidenza, tema ripreso (in specie l’orecchino di perla) nella successiva pittura del Caravaggio. Nella chiesa di Garegnano, accanto all’Adorazione dei Re Magi, altri due notevoli affreschi di Peterzano, Nascita e Crocefissione.
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