Muggiano, che cosa c’è nel “pennacchio”
Il “pennacchio” è quella forte sporgenza…
… a Ovest di Milano. Si nota subito osservando la cartina della città. Il “pennacchio” altro non è che territorio di Muggiano, una splendida area storico-naturalistica di cui Milano dovrebbe andare orgogliosa.

La forte sporgenza che si può notare osservando la cartina di Milano, altri non è che l’area storico-naturale di Muggiano
E invece la trascura. Ancora un videoreportage per mostrare un’altra Milano: dei borghi e la loro incompresa bellezza. Questo video è del tutto improvvisato col cellulare. Non si guardi alla qualità tecnica, a volte è meglio cogliere l’attimo, non attendere di portarsi dietro l’intera attrezzatura tecnologica. L’idea è nata sul posto, all’improvviso, notando che il fontanile Cornelio, davanti al lato minore della Cort Granda era stato ripulito. Tagliate le piante cresciute disordinatamente lungo le sponde nel corso degli anni, privato della sua acqua sorgiva, si può vedere la tecnica di costruzione e di contenimento delle sponde. Si può vedere la struttura di un’asta e una testa. Uno sguardo insolito, rarissimo. La mancanza di acqua ha consentito di mostrare com’è fatto. Questo fontanile è molto significativo non solo per il paesaggio di questo borgo, ma anche perché fu restaurato qualche anno fa dagli alunni delle scuole vicino.
Il fontanile passa davanti al lato corto della Cort Granda, è come se invitasse a visitarla. Si tratta di una cascina/cassina, la differenza è spiegata bene nel video. La cassina della Cort Granda di Muggiano è un monumento che ricorda cassina Anna di Bruzzano. La grossa differenza è che a Muggiano la cassina è ancora abitata, mentre a Bruzzano è stata trasformata in un’area di servizi utili per la cittadinanza. Confrontate le due architetture in queste foto qui sotto. Una sembra riprendere la struttura dell’acquedotto romano, con gli archi che formano tre file di loggiati sulle quasi si affacciano gli ingressi agli appartamenti.
Il confronto tra cassine
Alla Guascona con arte
Altro momento magico e fortunato è poi stato l’incontro con il signor Romano. Abita alla cascina Guascona, risalente al XV secolo a quanto pare e forse, chissà, probabilmente legata già allora a una famiglia proveniente dalla Guascogna. Qui davanti alla bellissima facciata c’è un forno del pane che, spiega il sign. Romano, ha funzionato fino al 1954. La cascina è nota e apprezzata soprattutto per il bellissimo portale della casa padronale, con un arco rialzato, a “ferro di cavallo” e una colonna per lato. Non è raro osservare intenti artistici nelle cascine milanesi, ma nemmeno così frequente e non di questa raffinata qualità. A dimostrazione di quanto ancora oggi le cascine potrebbero di nuovo attirare la popolazione a scopo di loisir, c’è il racconto del sign. Romano: qui, ricorda, c’era il bar Arizona (detto simpaticamente così perché “disperso” in un “ranch” di campagna), molto frequentato ogni sera, sempre pieno di gente proveniente da Muggiano, Baggio e paesi vicini. Purtroppo la famiglia che lo gestiva non è più stata in grado di continuare. Ma qui il lavoro ci sarebbe.
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