A me questo “innesto verticale sulla città orizzontale”, come si chiama adesso la speculazione, non dice nulla di buono. Mi rendo conto che i milanesi sono tutti felici di avere un centro commerciale in più, ma io resto molto perplesso di fronte a una simile esibizione di autentico kitch, di grandiosa volgarità.
I due grattacieli impattano pesantemente contro un quartiere liberty, dotato di fontana d’epoca. Restaurata e illuminata come si deve. E quello di piazza Giulio Cesare è tra i più eleganti di Milano. Gli distruggono clamorosamente – nel plauso generale – la prospettiva.
Per di più, il grattacielo storto è tutto sbarluccicante, con luci stroboscopiche e altre in movimento: funge da richiamo pro centro commerciale, pro “Shopping district”, come viene definito. Soluzione molto alla Doha, all’Abu Dhabi ed Emirati vari, che con Milano c’entra un tubo.
Invece, si assicura, il centro commerciale firmato Hadid Zaha “è nel cuore di Milano”. Not in my name, please, io preferirei avere altro nel cuore.
A dire il vero, l’intero bellissimo quartiere liberty che fa capo a piazza Piemonte, con le “fughe” di via Washington e via Sardegna, è invaso dalla presenza prospettica dello “storto”. In fondo a ogni angolo, a ogni via spunta questo grattacielo totalmemte fuori scala e fuori contesto storico-estetico.
La nostra Azienda A.Salvi&C SPA è in Bovisa in via Cosenz 32 dal 1942. Oggi,mio nonno fondatore della Società nel 1920 non riconoscerebbe il quartiere […]
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