BORGHI MILANESI / Il Parco dei sentieri interrotti: la connessione
La rete borghi/parchi
Borghi, parchi urbani e zone agricole debbono essere aperte alla frequentazione dei cittadini. Si tratta, infatti, di luoghi altamente ciclopedonabili, si potrebbero percorrere molti chilometri intorno alla città, grazie ai sentieri, incontrando raramente un’automobile. Tra gli interventi di diversi studiosi, durante il primo convegno sui borghi milanesi, tenuto il 9 aprile 2018, Alessandro Ferrari, architetto, del Centro di Forestazione urbana, ha trattato del tema delle “interconnessioni”.
“L’espansione urbana – nota Ferrari – trasforma le aree a margine del tessuto densamente costruito in maniera più eclatante. I borghi storici diventano così delle entità identificative del territorio ed assumono funzione di presidio e controllo. A queste funzioni – continua Ferrari – oggi si aggiungono altre funzioni dettate dall’evoluzione sociale e territoriale che richiede al paesaggio e alle sue strutture di adeguarsi. I borghi possono e devono diventare quindi delle nuove centralità; in questo la mobilità dolce, ciclabile, può assumere un ruolo fondamentale”.
Il primo esperimento di interconnessione dei sentieri è stato realizzato nell’area Ovest di Milano, dove prevalgono parchi pubblici e aree agricole, miste ad aree edificate. Il sistema dei parchi in questa parte di città include il Boscoincittà, il Parco delle Cave e il parco di Trenno, tutti e tre interni al perimetro del Parco Agricolo Sud. Il rapporto proficuo tra il Comune di Milano e l’associazione Italia Nostra ha consentito di aggregare nel tempo un simile sistema (vedi grafico) e di progettare l’interconnessione ciclopedonale nel cosiddetto “Parco dei sentieri interrotti”, concepito già nel 1990 per evitare che il Boscoincittà rimanesse un “parco isolato”.
Sentieri da connettere
Il Parco dei sentieri interrotti comporta presidio e connessione tra i territori, con valorizzazione delle valenze. Fra queste ultime, svolgono un ruolo fondamentale la presenza di antichi borghi – oggi in parte inglobati nel perimetro comunale milanese – e la possibilità di continuare a incrementare la rete dei percorsi nell’area. Il progetto, valorizzando le qualità paesaggistiche della rete storica delle strade locali e delle aree verdi, prevede un sistema di percorsi ciclabili di scala urbana che collegano i principali attrattori dell’area (i centri abitati, le fermate della metropolitana, i parchi e le altre attrezzature d’interesse pubblico). Da questa rete principale si diramano i percorsi secondari che consentono l’accesso alle diverse zone del parco.
Ora è iniziata una nuova sfida nel parco Porto di Mare a Rogoredo. L’idea è interconnettere il sistema dei parchi dell’Ovest a quello del Sud, dove insistono borghi importanti come Chiaravalle, Macconago, Campazzo e parco del Ticinello, i Tre Ronchetti e il parco delle Risaie.

Quinto Romano, casa colonica (questa foto e quella grande in alto, scattata al parco delle Risaie, sono di Ettore Tamagnini)
Lunedì 9 aprile, nella sala Urban Center di Milano (Galleria Vittorio Emanuele) si è tenuto il primo convegno sui 70 borghi milanesi, la partecipazione di importanti relatori (vedi i partecipanti qui sotto).
Questo è il secondo il resoconto di uno degli interventi. Ne seguiranno altri. Il primo resoconto riguardava l’arte nei borghi milanesi. Vedi https://www.ilcielosumilano.it/2018/04/20/larte-nei-borghi-milanesi-incredibile-galleria-diffusa/
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