ASSIANO, STRAPPATA AL DEGRADO LA CHIESA XIII SEC.
Restaurato l’oratorio con i preziosi marmi barocchi
di Roberto Schena
Stava cadendo a pezzi insieme ai marmi pregiati che la caratterizzano. Ora Milano ha un monumento storico-artistico restaurato in più. E gli abitanti della vicinissima Muggiano, come del Municipio7, hanno un motivo in più per essere contenti del loro borgo. Si tratta di un oratorio splendido, uno dei tanti che c’erano intorno alla città, ma uno dei pochi sopravvissuti. Anche questo di Assiano, dedicato a San Martino, nella periferia Ovest di Milano, era destinato a fare una brutta fine, se gli agricoltori milanesi riuniti nel Dam, il Distretto agricolo milanese, non avessero insistito affinché fossero destinati dei fondi di Expo 2102 per il paesaggio al suo restauro. La chiesa stava cadendo letteralmente a pezzi, come evidenziato dalle allegate foto che ben documentano lo stato pietoso in cui era finita.
Autentico capolavoro artistico
Preso di mira spesso dai ladri
Assiano è un posto con le sue preziosità, ma fragile e delicato. Se non è sorvegliato, viene preso spesso di mira dai ladri, dove hanno fatto terribili danni. Nel 1910, la settecentesca pala appesa nello spazio sopra l’altare, è stata trafugata. L’opera pittorica è rimasta anonima; lo affermano anche le cronache del tempo, doveva essere alquanto pregiata. Già trent’anni prima, come ricorda una lapide posta davanti all’ingresso della chiesa, precisamente il 10 ottobre 1881, l’anziano fittabile, Giuseppe Colombo, fu ucciso, sempre per mano di ladro.
E i ladri sono tornati di recente. Hanno approfittando del lungo, sciagurato abbandono in cui l’intero borgo di Assiano è stato lasciato dalla proprietà Aler, l’Azienda lombarda edilizia residenziale – istituito per le case popolari, prima che incaricasse un custode per la protezione della monumentale cascina. L’Azienda non ha dimostrato la necessaria capacità amministrativa, lasciando deperire un sostanzioso patrimonio. I ladri hanno tentato di rubare i marmi pregiati presenti nella chiesa. Come documenta il video, avevano iniziato con grosse martellate a dividerli per poterli trasportare, quando, per fortuna, il forte rumore ha richiamato l’attenzione di alcuni cittadini, . Scoperti, se la sono data gambe levate.
Il borgo diventi monumento nazionale
Eppure, questa parte di Assiano, comprendente la chiesa, l’attigua casa padronale, l’edificio comunale e il magnifico cedro del Libano centenario, ha tutte le carte per essere dichiarata monumento nazionale. Non solo per la storicità degli edifici, ma anche per alcune peculiarità assolutamente uniche. Assiano è rimasto l’unico borgo milanese a non essere mai stato intaccato da un solo edificio recente. L’unico a non avere subito la benché minima speculazione edilizia. Quasi un miracolo. Davvero qui il tempo si è fermato all’inizio del secolo scorso. E’ l’unico borgo di Milano rimasto tale e quale 100 anni fa, un ambiente straordinario perché conserva un’immagine, molto precisa, della passata civiltà rurale. La specificità più curiosa riguarda la casa padronale, nella cui cantina sgorga acqua: un’autentica testa di fontanile con più polle, trova sfogo uscendo dall’edificio per via sotterranea. A pochi passi parte l’asta che conduce la risorgiva nei campi. La frescura creata nello scantinato dall’acqua sgorgante dal sottosuolo, alla temperatura costante di 14 gradi, era utilizzata come frigorifero estivo.
Salvare l’area del “Pennacchio”
Assiano, con Muggiano, è l’area naturalistica che Milano non sa di avere. Il borgo è formato da tre grandi corti che all’esterno, sulla strada per Cusago, non si vedono. Si presentano invece come un lunghissimo frontale di case coloniche piene di finestrelle. Fino a qualche decennio or sono, vi si affacciavano una ventina di famiglie. Dal 2008 è totalmente disabitata e tutto sta cadendo a pezzi. Tranne la chiesa che fortunatamente è stata in parte recuperata, grazie all’impegno degli agricoltori associati al Dam. Attualmente sono ancor presenti alcuni componenti della famiglia Gambini, che da più generazioni è presente ad Assiano. Renato Gambini, 70 anni, grazie a un accordo con Aler è il custode di tanta…”Storia”.
Sotto: l’area monumentale di Assiano in dettaglio (cliccare sopra per ingrandire)
There are no comments
Add yours