ASSIANO, STRAPPATA AL DEGRADO LA CHIESA XIII SEC.

Restaurato l’oratorio con i preziosi marmi barocchi

Puro rococò. L’altare e le balaustre in marmi pregiati, intarsiati, XVIII sec.

di Roberto Schena

Stava cadendo a pezzi insieme ai marmi pregiati che la caratterizzano. Ora Milano ha un monumento storico-artistico restaurato in più. E gli abitanti della vicinissima Muggiano, come del Municipio7,  hanno un motivo in più per essere contenti del loro borgo. Si tratta di un oratorio splendido, uno dei tanti che c’erano intorno alla città, ma uno dei pochi sopravvissuti. Anche questo di Assiano, dedicato a San Martino, nella periferia Ovest di Milano, era destinato a fare una brutta fine, se gli agricoltori milanesi riuniti nel Dam, il Distretto agricolo milanese, non avessero insistito affinché fossero destinati dei fondi di Expo 2102 per il paesaggio al suo restauro. La chiesa stava cadendo letteralmente a pezzi, come evidenziato dalle allegate foto che ben documentano lo stato pietoso in cui era finita.

 La chiesa di Assiano in vari documenti è già citata a partire dal XIII secolo (vedi le notizie storiche). Probabilmente il manufatto più antico, a noi pervenuto nel “pennacchio”, un simpatico modo di definire il territorio di Muggiano, che appare come protuberanza, o ernia, sulla sinistra della cartina di Milano (vedi il grafico in fondo alla pagina). Il borgo, che alla fine del Settecento contava 205 abitanti, è stato un comune autonomo fino al 1841, quando fu annesso a Muggiano con i suoi abitanti.  Quest’ultimo, a sua volta, fu annesso a Baggio nel 1869, indi quest’ultimo aggregato a Milano nel 1923.

Portale barocco della chiesa di San Martino 

Autentico capolavoro artistico

Come spiega in questo video Amadio Facchini, studioso di storia locale, la presenza della chiesa è segnalata da Goffredo da Bussero nel suo Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, del 1289. Nel Seicento l’oratorio viene inglobato ad altre costruzioni e architettonicamente rimaneggiato. Scompare l’impronta romanica, appaiono le forme barocche appartenenti alla moda del tempo. E’ il periodo di maggior sfarzo del borgo, prendono vita gli edifici che un tempo ospitavano il municipio. Ancora oggi è possibile notare la presenza di un horologium, una meridiana, i cui numeri sono ormai cancellati dal tempo: vi sopravvive però, ancora ben visibile, lo gnomone, l’asticella la cui ombra proiettata dal sole batteva le horae.
 Intorno al 1745 sul lato destro dell’oratorio venne costruita una nuova casa padronale, e in tale occasione la chiesetta fu ampiamente ristrutturata inserendovi opere di gusto rococò. Altare e balaustre sono impreziosite da marmi rari di vari colori: diverse intensità di grigio, nero, rosa, giallo portogallo intagliati, intarsiati con maestria e paziente lavoro d’alto artigianato, testimonianza di tecniche oggi andate perdute. Possiamo ritenere il tutto una delle opere barocche più importanti presenti nell’intero territorio Ovest di Milano

 Preso di mira spesso dai ladri

La lapide del 1881 

Il riquadro che ospitava la pregiata pala d’altare trafugata nel 1910

Assiano è un posto con le sue preziosità, ma fragile e delicato. Se non è sorvegliato, viene preso spesso di mira dai ladri, dove hanno fatto terribili danni. Nel 1910, la settecentesca pala appesa nello spazio sopra l’altare, è stata trafugata. L’opera pittorica è rimasta anonima; lo affermano anche le cronache del tempo, doveva essere alquanto pregiata. Già trent’anni prima, come ricorda una lapide posta davanti all’ingresso della chiesa, precisamente il 10 ottobre 1881, l’anziano fittabile, Giuseppe Colombo, fu ucciso, sempre per mano di ladro. 

La predella spaccata dai ladri di recente

E i ladri sono tornati di recente. Hanno approfittando del lungo, sciagurato abbandono in cui l’intero borgo di Assiano è stato lasciato dalla proprietà Aler, l’Azienda lombarda edilizia residenziale – istituito per le case popolari, prima che incaricasse un custode per la protezione della monumentale cascina.  L’Azienda  non ha dimostrato la necessaria capacità amministrativa, lasciando deperire un sostanzioso patrimonio. I ladri hanno tentato di rubare i marmi pregiati presenti nella chiesa. Come documenta il video, avevano iniziato con grosse martellate a dividerli per poterli trasportare, quando, per fortuna, il forte rumore ha richiamato l’attenzione di alcuni cittadini, . Scoperti, se la sono data gambe levate.

 Il borgo diventi monumento nazionale

La casa padronale sotto il cui scantinato nasce il fontanile San Martino

Eppure, questa parte di Assiano, comprendente la chiesa, l’attigua casa padronale, l’edificio comunale e il magnifico cedro del Libano centenario, ha tutte le carte per essere dichiarata monumento nazionale. Non solo per la storicità degli edifici, ma anche per alcune peculiarità assolutamente uniche. Assiano è rimasto l’unico borgo milanese a non essere mai stato intaccato da un solo edificio recente.  L’unico a non avere subito la benché minima speculazione edilizia. Quasi un miracolo. Davvero qui il tempo si è fermato all’inizio del secolo scorso. E’ l’unico borgo di Milano rimasto tale e quale 100 anni fa, un ambiente straordinario perché conserva un’immagine, molto precisa, della passata civiltà rurale. La specificità più curiosa riguarda la casa padronale, nella cui cantina sgorga acqua: un’autentica testa di fontanile con più polle, trova sfogo uscendo dall’edificio per via sotterranea. A pochi passi parte l’asta che conduce la risorgiva  nei campi. La frescura creata nello scantinato dall’acqua sgorgante dal sottosuolo, alla temperatura costante di 14 gradi, era utilizzata come  frigorifero estivo. 

 Un terzo motivo “monumentale” riguarda le risaie comprese fra Assiano, Muggiano e cascina Guascona, tutte invase dall’acqua risorgiva purissima di questi campi, tale da rendere il riso prodotto del tutto speciale. La presenza di fontanili e rogge attrae aironi, che non è raro vedere passeggiando lungo le strette, antiche strade del contado. La fauna presente è la più varia, deve solo essere studiata, ma si sa già che l’elenco degli animali, anche rari, è notevole. 

Salvare l’area del “Pennacchio”

Assiano, con Muggiano, è l’area naturalistica che Milano non sa di avere. Il borgo è formato da tre grandi corti che all’esterno, sulla strada per Cusago, non si vedono. Si presentano invece come un lunghissimo frontale di case coloniche piene di finestrelle. Fino a qualche decennio or sono, vi si affacciavano  una ventina di famiglie. Dal 2008 è totalmente disabitata e tutto sta cadendo a pezzi. Tranne la chiesa che fortunatamente è stata in parte recuperata, grazie all’impegno degli agricoltori associati al Dam. Attualmente sono ancor presenti alcuni componenti della famiglia Gambini, che da più generazioni è presente ad Assiano. Renato Gambini, 70 anni, grazie a un accordo con Aler è il custode di tanta…”Storia”. 

Sotto: l’area monumentale di Assiano in dettaglio (cliccare sopra per ingrandire)

 Alla realizzazione di questo articolo fotografico hanno collaborato:
 Ettore Tamagnini, fotografo collaboratore di “Milano, la città dei 70 borghi”
Enrico Engelmann, fotografo specializzato negli interni delle chiese milanesi

ASSIANO NELLE IMMAGINI DI ENRICO ENGELMANN  WWW.MILANOFOTOGRAFO.IT




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