Quando anche i borghi milanesi erano soggetti da cartolina
GLI ULTIMI ANNI DELLA LORO VITA
Quando i borghi erano soggetti da cartolina e le piazze erano respirabili. La datazione di queste immagini risale in genere al primo dopoguerra, qualcuna ai primi anni 60. Sono gli ultimi anni di vita dei borghi milanesi e queste che mostriamo in pagina le sole rare immagini che esistano. Oggi, quelle cartoline “da niente”, quasi scomparse, varrebbero molti soldi.
Fino a qualche decennio fa, nonostante i Comuni fossero stati aboliti e assorbiti da Milano già nel 1923, era ancora concepibile mostrarli in una cartolina perché erano ancora nella memoria collettiva e avevano mantenuto un loro fascino. Oggi i borghi milanesi hanno la seconda ma non la prima, per cui di cartoline non se ne fanno più. Peccato, molti angoli meriterebbero ancora.
Queste cartoline sono solo alcuni esempi delle tante circolate, chissà dove saranno finite le altre. Fanno parte di un mondo doce dire di abitare a Baggio o ad Affori o a Greco era motivo di orgoglio. Oggi è sinonimo di “periferia”, a tanto è decaduta la cultura urbana, la consapevolezza milanese. E non si fanno più cartoline. Circolano unicamente quelle del Quadrilatero. Milano però ha molti centri storici, un dono unico, irripetuto altrove, ricevuto dallas toria.
IL SENSO DEL PITTORESCO
Angoli pittoreschi, come si vede, ce n’erano molti. Spiccano forse quelli legati ai comuni rivieraschi dei navigli, ricchi di belle ville affacciate sulle acque, sulle quali si navigava. Il solo naviglio che attraversava diversi dei comuni del circondario, oggi assorbiti da Milano, era il naviglio Martesana, che attraversava Gorla, di cui c’è una cartolina, Precotto, Turro e Crescenzago. Gli altri due, il Pavese e il Grande, attraversavano solo località dei Corpi Santi. Ma Milano è città d’acqua anche per la presenza di fiumi un tempo bellissimi, come il Seveso e il Lambro, oggi poco amati per note ragioni. Qui di curioso c’è la cartolina della piazza di Niguarda con il ponte sul Seveso allora scoperto: una prospettiva davvero notevole.
Sono cartoline che puntano sugli edifici, non sul contesto panoranico naturale, sui campi e sui filari di alberi. Qui ne è rappresentata solo una di foto panoramica in qusto senso, quella di viale delle Rimenbranze di Greco, via che esiste tutt’oggi, sebbene molto cambiata.

Viale Sarca, la Bicocca degli Arcimboldi in una fotocartolina metà anni 10 quando ospitava una scuola

Gorla, Villa Angelica lungo la Martesana in una cartolina viaggiata nel 1911, Archivio ACAdeMI – Collezione Bruno Abagallo

Greco, viale delle Rimembranze ieri e oggi. Sullo sfondo la cupola del campanile della chiesa di San Martino
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