LA “BIBLIOTECA DEGLI ALBERI” CHE NON CI SONO
Costato un botto, dovrebbe essere un parco, ma di alberi ce ne sono davvero pochini. Nemmeno le panchine ci sono, neanche una. D’estate, visto che l’ombra qui è oro, ci si trova in un forno a cielo aperto. Infrequentabile. Più che altro, la famosa Biblioteca degli Alberi davanti ai grattacieli di Porta Nuova mostra cespugli collocati in posizione circolare, delle “foreste rotonde” come le chiamano i progettisti, ma alberi ben pochi.
Più che un parco, è una spianata
Gli alberi non li hanno messi apposta, nemmeno la pur lunga pista ciclabile che affianca via Melchiorre Gioia. Motivo: valorizzare la prospettiva dei grattacieli, senza raffinati canocchiali di verde, siamo matti? Il vero parco è il Bosco Verticale di Stefano Boeri. Un giardino snob, panorama radical chic. Questo video racconta, divertito, di una passeggiata effettuata il giorno 14 febbraio 2019, con il giornalista Mauro Suttora, noto per le sue inchieste sulla “Milano da bere”, già negli anni 80. Qui ci sono i suoi commenti, accompagnati dalla voce di Roberto Schena, che ha realizzato il video.
«Abbiamo a che fare più che altro con un esteso prato di 100mila metri quadrati, con piante molto basse». La ragione della povertà di alberi c’è: «Si è voluto valorizzare la veduta del Bosco Verticale, la coppia di grattacieli disegnata da Stefano Boeri». Gli alberi ci sono, «ma non al loro posto, sono da un’altra parte, sono su un paio di edifici». Insomma, il “vero parco” è sullo sfondo, in verticale, e piantare alberi qui avrebbe coperto la vista dei celebrati grattacieli di Portta Nuova. Che non sia mai. Risultato: è un luogo infrequantabile d’estate per mancanza di ombra ed eccesso di calore. La mancanza di panchine, poi è la cosa meno spiegabile. Questo è un prato dove passare di sfuggita, ammirare le torri e via. Ha una funzione panoramico-commerciale, valorizza l’insieme immobiliare.
L’abero nettamente prevalente in quella che dovrebbe essere una Biblioteca degli alberi è l’acero, pianta simbolica per il mondo esoterico. Ci sono anche altre essenze, però davvero poche. Peccato, perché l’idea di un parco-giardino botanico era buona, si è persa l’occasione di illustrare la vegetazione autoctona, di alberi ed erbe: in città ce n’è sempre meno e ben pochi la conoscono, si sta perdendo totalmente il contatto col mondo naturale, il senso della città giradino. Notevole la fontana ad acqua risorgiva, la prima in assoluto in città, un ricordo dei fontanili. E’ un angolo molto bello, peccato manchi l’indicazione specifica del fontanile, sembra il parto di un disegno casuale, avulso dal contesto ambientale della città, sarebbe troppo ricordare la Milano com’era e com’è tutt’oggi in alcune parti ancora integre.
There are no comments
Add yours