PETIZIONE CONTRO L’ESTREMO DEGRADO DEL QUARTIERE GIAMBELLINO-LORENTEGGIO
Comune di Milano e Regione Lombardia giocano allo scaricabarile. Il rione, abbandonato a se stesso, è divenuto uno del più malfamati del Paese, regno dell’illegalità, dei rifiuti ingombranti, della malagestione, dell’assenza di un minimo di politica dell’integrazione. E intanto si tolgono le portinerie, che erano l’unico servizio rimasto, l’unico momento di controllo.
I cittadini residenti nel quartiere Aler Lorenteggio-Giambellino, e immediati dintorni, a fronte della vergognosa situazione imperante fra le vie Odazio, Lorenteggio, Apuli, Segneri, Recoaro, Manzano e Giambellino, dove prevalgono illegalità, spaccio di droga, scarico abusivo di rifiuti ingombranti, nonché vistose negligenze nella manutenzione degli stabili da parte delle istituzioni preposte, Comune di Milano e Regione Lombardia,
PROTESTANO
contro il gravissimo stato di CRESCENTE ABBANDONO E DEGRADO, sia all’interno dei vari numeri civici, sia all’esterno lungo la pubblica strada. A fronte del continuo gioco allo scaricabarile fra Comune di Milano e Regione Lombardia, che riversano l’uno sull’altra responsabilità, colpe e competenze, portano a conoscenza e
DENUNCIANO
quanto segue:
ASSENZA DI UN MINIMO DI ORDINE PUBBLICO
1. Portinerie chiuse. Il servizio di portineria è stato ingiustificatamente soppresso per decisione della Regione Lombardia in tutti i numeri civici. Le conseguenze sono gravissime sia per l’ordine pubblico, a cui sono sottratti i livelli minimi di controllo, GLI UNICI ESISTENTI, sia per la vita degli ambienti interni.
2. Spaccio e illegalità diffusa. Lo spaccio di droga e la guerra fra bande, che è da 40 anni la regola in via Odazio, si sono diffusi in tutto il quartiere, dove manca anche solo una parvenza di sorveglianza e di politica dell’integrazione. Sono i cittadini che ne fanno le spese, tra auto bruciate nottetempo a scopo intimidatorio (finora ne hanno bruciate 10) e auto variamente danneggiate (un’infinità). La via Odazio è attualmente interamente in mano a persone appartenenti a un’unica precisa etnia in grado di controllare il quartiere molto meglio delle Forze dell’Ordine.
3. Racket e abusi. Tutto il quartiere è soggetto al racket delle occupazioni abusive, gestito sia da italiani, sia da stranieri. Gli occupanti il più delle volte non sono persone “costrette dalla necessità” ma delinquenti intenzionati a entrare nel racket. In genere sfruttano la presenza di minori e di donne realmente bisognose, soprattutto incinte, per rendere difficoltoso lo sgombero. Gli abusivi sono poi gli stessi che non rispettano le regole e creano problemi di ogni tipo. Parecchie famiglie allontanate recentemente da noti stabili occupati sono alla ricerca di appartamenti vuoti nel quartiere.
incuria generale
4. Rifiuti ingestibili. La raccolta differenziata dei rifiuti è totalmente compromessa, non c’è più nessuno che richiami i comportamenti scorretti. Spesso nei bidoni dei cortili (peraltro lasciati all’aria aperta violando palesemente le norme) si scarica di tutto senza nemmeno badare a differenziare. I marciapiedi sono fatti oggetto di continue discariche di materiale ingombrante da parte di persone non abitanti nel quartiere, in applicazione della nota “teoria dei vetri rotti”. Il Giambellino è diventato da anni una sorta di discarica abusiva per chiunque passi per le vie principali: spetterebbe alla Polizia Locale individuare i responsabili, quasi sempre gli stessi, che però non ha alcuna intenzione di agire.
5. Portoni “porti di mare”. Le portinerie sono chiuse e i portoni sono perennemente aperti. Ogni giorno si verifica un via vai incontrollato di persone residenti e non residenti, sicure di non trovare nessuno che ponga loro domande. Si sono trovate persone a dormire nelle cantine, nonostante dovrebbero essere chiuse a chiave. Il paradosso è che i cancelli grandi restano chiusi per il passaggio di ambulanze e automezzi per invalidi o persone anziane.
6. Pulizie scadenti. La pulizia di scale, cortili e passi carrai, affidata a un giro d’imprese assunte in appalto, risulta del tutto insufficiente. Inoltre, solai e cantine non vengono puliti da anni, mentre l’occupazione abusiva degli spazi comuni in cantine e solai da parte di alcuni, è la regola. I solai sono pieni di piccioni e di guano; nel realizzare i loro nidi fra i tetti, spostano le tegole lasciando penetrare acqua piovana che, filtrando nei muri creano spesso grosse crepe e vaste macchie di umidità negli appartamenti.
7. Minori e pericoli. I minori giocano o sostano nei cortili e in strada ininterrottamente per l’intera giornata, senza alcun controllo nemmeno da parte dei genitori. Hanno libero accesso ai sacchi gialli della spazzatura, ai bidoni e agli sterrati contenenti rifiuti ingombranti lasciati abusivamente da (per fortuna pochi) inquilini ineducati, tra vetri rotti e altro materiale potenzialmente pericoloso. Prima o poi qualche minore si farà male seriamente, ma la cosa più grave è il rischio concreto che si formino delle bande giovanili.
malagestione di Regione e Comune
8. Cortili e schiamazzi. I cortili sono spesso bombardati da escrementi canini, il verde è quasi ovunque rovinato; in alcuni cortili si svolgono ogni giorno delle grigliate. Alcuni punti del quartiere, soprattutto in via Recoaro, sono caratterizzati, tutte le sante notti, da forti schiamazzi, dove occupanti abusivi cantano, ballano e suonano fino al mattino, sia in strada, sia in cortile. Fra le vie interne sostano camper di persone che si uniscono al caos generale. La privazione del sonno, ovviamente, è la regola. Le telecamere installate o non funzionano o sono rese inutilizzabili. La polizia locale, sempre chiamata, non interviene mai. Qualche volta intervengono polizia di stato e carabinieri.
9. Disinteresse del Comune. Il Municipio 6, totalmente privo di poteri d’intervento, anche volendo, non riesce ad aiutare in modo significativo i cittadini. L’assessora alla Sicurezza e Vicesindaco Anna Scavuzzo qui non si è mai vista, come non si è mai vista la precedente, Carmela Rozza. La Polizia Locale, competente sul territorio, è raramente impegnata, sono più numerosi gli interventi di polizia e carabinieri. Tutte le richieste avanzate all’Amministrazione comunale sono state negate, dalla collocazione delle strisce gialle residenziali al “daspo” per chi non ha titolo di restare. Tutto complotta di fatto per fare del Giambellino un quartiere malfamato e invivibile. Gli unici diritti sono solo pro abusivi.
L’intero quartiere si presenta come una vergogna per la città intera e per chi l’amministra, ossia Aler, Comune e Regione, colpevoli di negligenze ed evidenti omissioni d’atti d’ufficio.
Milano, maggio/giugno 2019 – Seguono firme.
PER FIRMARE STAMPATE QUESTO ARTICOLO E SPEDITELO A:
- AL SINDACO DI MILANO – PALAZZO MARINO – MILANO
- AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA – PALAZZO LOMBARDIA – MILANO
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