Pierfrancesco Maran, Assessore all’Urbanistica del Comune di Milano
Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano
Stefano Bruno Galli, Assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia
PETIZIONE
SALVIAMO E VALORIZZIAMO GLI ANTICHI BORGHI DI MILANO. FIRMA QUI
Pochi milanesi sanno perché il Gratosoglio si chiami così oppure dove sia e quanto sia affascinante Macconago… eppure… eppure disseminati nelle ‘periferie’ di Milano ci sono circa 70 borghi, alcuni antichissimi, e fino a poco meno di 100 anni fa ancora esistevano 11 comuni indipendenti come Baggio, Lambrate, Affori, Turro oggi diventati quartieri della città.
Le tracce storiche e le testimonianze artistiche di questo invidiabile patrimonio sono uniche, ben poche grandi città in Europa possono vantare una simile rete nel loro tessuto agricolo-urbano, ma purtroppo sono sempre più in pericolo e, anche per ignoranza o scarsa conoscenza, o semplice noncuranza, la distruzione degli antichi borghi milanesi continua anche oggi, nell’indifferenza delle istituzioni.
Dopo le devastanti cancellazioni del passato anche recente, tarda a giungere il momento di cambiare rotta. Solo nell’ultimo anno si sono registrati l’abbattimento della “Curt de matt”, già palazzo Trotti Bentivoglio nel centro storico di Niguarda, e l’abbattimento di un intero isolato di Precotto, il borgo situato davanti alla stazione della metropolitana.
Assiano
Gli antichi borghi milanesi sono da salvare e valorizzare. Occorre che la città compia una “rivoluzione copernicana” nel pensare se stessa: volgere lo sguardo -generalmente rivolto verso il centro storico all’interno delle ex mura spagnole- al mondo “periferico”, esterno, non meno ricco di grandi opere storiche e artistiche, eppure trascurato e in degrado crescente. Essi costituiscono una eccellente occasione per risanare seriamente le periferie e creare nuovi centri di attrazione valorizzando quanto già esistente e spesso sconosciuto.
Con la presente petizione chiediamo quindi alle istituzioni cittadine di giungere al più presto, con i soli strumenti ordinari già a disposizione degli uffici competenti (senza spesa aggiuntiva):
1. a comporre un elenco descrittivo delle aree storico-rurali versanti in condizioni precarie per incuria e abbandono;
2. a segnalare alla Soprintendenza e alla Regione le aree e gli edifici di pregio da sottoporre a vincoli “intelligenti”, finalizzati a impedire lo scempio, la distruzione, la speculazione edilizia ma al tempo stesso a consentire il loro recupero con la collaborazione dei privati;
3. alla messa in sicurezza degli edifici, almeno a impedire il crollo dei tetti;
4. allo studio di un loro possibile recupero con la collaborazione del Politecnico, delle facoltà economiche e umanistiche, degli istituti di ricerca (sull’esempio di quanto fatto con la Cascina Linterno);
Cascina Annone
5. a uno studio d’integrazione delle antiche aree rurali, borghi e cascine compresi, con i quartieri di riferimento, che in genere sono periferici e privi di identità storico-paesaggistica;
6. a una individuazione dei NIL (nuclei di identità urbana) già previsti dal PGTU, con descrizione particolareggiata dei loro caratteri e della loro funzione nel paesaggio urbano e con indicazioni di conservazione e uso appropriati; definizione particolareggiata dei NIL, i nuclei di identità urbana già previsti dal PGTU e della loro funzione nel paesaggio urbano;
7. a un censimento capillare dei punti di degrado presenti nel Parco Sud, delle discariche abusive, dei punti di inquinamento del suolo anche in aree private chiuse;
8. alla realizzazione di un film-documentario e alla creazione di una pagina internet, ambedue curati dall’Amministrazione comunale e/o regionale con il compito di diffondere la conoscenza dei borghi milanesi e delle aree rurali residue in modo da creare nella cittadinanza la consapevolezza sul patrimonio della loro città e dei loro quartieri.
Il sindaco Giuseppe Sala in occasione della sua elezione nel 2016 ha detto che le periferie saranno la sua ossessione. I borghi milanesi possono rappresentare la possibilità di un nuovo riscatto per intere aree della città lasciate alla speculazione edilizia, all’abbandono, alla mancanza di programmazione urbanistica.
Ponte Lambro, coltivazioni biologiche
Primi firmatari:
Roberto Schena, giornalista, autore del libro “Milano. La città dei 70 borghi”
Riccardo Tammaro, scrittore, autore di “Antichi borghi della periferia milanese”,
Lionella Scazzosi – Direttore dipartimento ABC del Politecnico di Milano
Ecco un elenco non esaustivo delle situazioni più precarie:
Assiano
SITUAZIONE DI MUGGIANO-ASSIANO – Municipio 7
Si tratta di un’area naturalistica di fatto, abitata da una fauna particolare di uccelli, ricca di grandi fontanili, tra i più grandi e meglio conservati della Lombardia. Purtroppo, l’unica oasi della città è aperta alla caccia.
Il Borgo di Assiano è una delle situazioni più malandate. L’antico borgo (risale all’età romana) cade letteralmente a pezzi, al suo interno si trovano una casa padronale nella cui cantina sgorga un fontanile che fuoriesce nei campi. E’ un caso unico nel mondo rurale. Un oratorio barocco, dotato di marmi intarsiati di un certo valore, è stato messa in salvo dagli agricoltori della zona, tuttavia tutto il resto, compreso la casa comunale da cui si nota una meridiana originale del XVII secolo, o sta crollando o è in rovina.
La proprietà del terreno e degli immobili di Assiano e di Muggiano è in parte, comunale, in parte Aler e in parte di privati cittadini.
Macconago
SITUAZIONE DI MACCONAGO – Municipio 5
Macconago è ancora un borgo incredibilmente intatto, cresciuto intorno al secondo castello medievale della città, più vecchio del castello Sforzesco. E’ si proprietà di un privato che ha saputo restaurarlo facendone un angolo davvero singolare di Milano. Intorno, purtroppo, ci sono, in parte, malandate abitazioni rurali circondte ancora dai fossati dei fontanili. Anche un’altra parte del borgo è stata restaurata, ne è uscito un capolavoro, tanto che è perfino in parte abitato. Conserva tutte le caratteristiche antiche, un angolo davverospeciale di Milano. La chiesa settecentesca è quasi un rudere che potrebbe crollare entro poco tempo a disonore della città. Proprietà privata.
Quintosole
SITUAZIONE DI QUINTOSOLE – Municipio 5
A Quintosole è ancora in piedi il casino di caccia del XV secolo, una rarità per Milano, essendo stati tutti gli altri con ogni probabilità distrutti. Purtroppo sta letteralmente crollando a vista d’occhio. Casa Confalonieri, la vecchia casa padronale della cascina omonima, con la sua torretta blasonata, è del XV secolo. La cascina è abbandonata. Proprietà privata. Il contesto è decisamente agricolo-rurale, in parziale attività.
Vaiano Valle
VAIANO VALLE E TICINELLO – Municipio 5
Sempre nel Municipio 5 è presente, nel degrado ormai estremo, l’antico comune di Vaiano Valle, uno dei più caratteristici dell’area, da trent’anni abitato abusivamente in condizioni non adatte e circondato da una vasta discarica. Una delle situazioni più difficili anche perché per decenni trascurata.
Le Cascine Campazzo e Campazzino nel parco del Ticinello, sono ambedue di proprietà comunale. La prima è ancora attiva ma attende la fine dei lavori di un parziale restauro, peraltro già finanziati, a beneficio della casa colonica. Campazzino è invece molto malandata, non c’è più nessuno ad abitarla. Non distante, sempre sulla via Campazzino, un intero villaggio rurale novecentesco, denominato IV Giugno è abbandonato a se stesso. Il contesto è ancora agricolo, in attività.
Cascina Annone
SITUAZIONE CASCINA ANNONE – Municipio 6
Lungo il naviglio Pavese, non distante da Chiesa Rossa, di fronte al “ponte austriaco” (risale veramente alla dominazione austriaca) c’è la storica cascina Annone, un gioiello di architettura rurale. Affiancata da un corso d’acqua alimentato dal naviglio, è situata accanto a un angolo tra i più suggestivi del Parco Sud, frequentato da molti aironi svolazzanti. E’ una delle aree rurali più affascinanti nell’ambito del Comune di Milano. Versa in gravi condizioni di fatiscenza, ma è ancora recuperabile.
Monluè
SITUAZIONE MONLUE’-PONTE LAMBRO – Municipio 4
Monluè è un borgo straordinario, l’antica abazia degli Umilaiti racconta molto della storia di Milano. Mentre la chiesa è in ottime condizioni, la Sala Capitolare, con le decorazioni originali del Medioevo, purtroppo, non lo è, così come l’intera grangia è ancora trascurata. Manca un collegamento del parco attiguo con l’area verde di Ponte Lambro, recentemente riforestata sotto la cura del WWF. Si tratta di un’area naturalistica tramandata dai secoli grazie alla presenza del grande fontanile dei Certosini, ripulito recentemente da giovani volontari. Il fontanile, in questa parte di Milano è una rarità assoluta, basta avvicinarsi per sentire un forte gracchiare di rane.
Ronchetto delle Rane
RONCHETTO DELLE RANE – Municipio 5
L’antico borgo del Ronchetto Inferiore, o Ronchetto delle Rane, è uno dei più caratteristici e intatti, con la chiesa dei santi Pietro e Paolo mirabilmente affrescata nel XVIII secolo da Procaccini il Giovane. Non sembra nemmeno di essere a Milano, invece lo è! Purtroppo si sta svuotando, diversi gruppi di edifici rurali anche di epoca medievale sono chiusi. Un vero peccato perché il borgo si presterebbe a un uso serale da parte dei cittadini del Gratosoglio in particolare. Non distante. L’area del Parco Sud presenta grosse discariche abusive.
Il Parco Sud a Gratosoglio
SITUAZIONE PARCO SUD – Municipi 5 e 6
Le più belle aree aree di Parco Sud presenti nel territorio comunale di Milano, collegate da antiche strade, non sono frequentabili nè a piedi, né in bicicletta, in parte perché manca un accordo sul loro usufrutto fra Comune e proprietà, ma in parte anche perché trasformate in discariche abusive, clamoroso il caso di Gratosoglio presso il fiume Lambro Meridionale.
Nel Parco delle Risaie, (Municipio 6), Cascina San Marcaccio è ormai in rovina, utilizzata come discarica abusiva di rifiuti. Un vero peccato perché così si danneggia l’intera aree risicola presente all’interno della città.
C’è da sperare che i Municipi 4, 5 e 6, dato che sono attigui e in comune hanno il Parco Sud, parlino fra loro e si accordino per chiedere una maggiore cura delle aree in questione.
Roserio
AREA NORD – Municipio 9
A Roserio la chiesa ottocentesca della piazza antistante l’ospedale Sacco è già un rudere, ma potrebbe crollare a breve anche quel poco che è rimasto dell’antico. Potrebbe essere l’occasione per sistemare la squallida “piazza” antistante l’ospedale, che tra l’altro non ha neanche un nome.
Finalmente un appello pubblico. Grazie! Sono nata e cresciuta fino ai 14 anni nella casa padronale di Annone. Era un paradiso quel posto! Potrei descriverlo centimetri per centimetro. Meraviglia da recuperare!
Sarebbe da gestire molto meglio Quinto Romano, rendere i marciapiedi più accessibili , rendere efficiente l' ufficio postale di Caldera con personale all' altezza loro […]
secondo voi è possibile che Milano inglobi (facendo propri quartieri) ulteriori cittadine ora presenti nella prima fascia? Ad es. Novate Milanese, Bresso, Rho ecc
La nostra Azienda A.Salvi&C SPA è in Bovisa in via Cosenz 32 dal 1942. Oggi,mio nonno fondatore della Società nel 1920 non riconoscerebbe il quartiere […]
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Finalmente un appello pubblico. Grazie! Sono nata e cresciuta fino ai 14 anni nella casa padronale di Annone. Era un paradiso quel posto! Potrei descriverlo centimetri per centimetro. Meraviglia da recuperare!