Una metropoli “sbagliata”, lo si vede dallo squilibrio demografico. E non è per bambini: 23% di culle in meno in 10 anni, eppure la popolazione aumenta, soprattutto stranieri, meglio accettati se danarosi
“Asili per bimbi, scuole, educatori etc sono tutti costi inutili, Milano i nuovi abitanti li vuole già laureati, possibilmente dottorati, assolutamente dotati di capitali”. Luigi Caprarella
Milano attira giovani ma riduce le condizioni economico-sociali con il caro degli affitti o degli appartamenti in vendita, “cala l’offerta di servizi e salubrità ambientale perché ivi generino figli”. Costa come Londra o Parigi senza essere neppure lontanamente Londra e Parigi, tra inquinamento feroce, pochissimo verde, intensa cementificazione. Oggi ha 1milione 387mila abitanti, in 10 anni ha ottenuto 82mila residenti in più, soprattutto stranieri, fra 10 anni arriverà a superare il milione e mezzo di abitanti. Eppure Milano non fa eccezione, rispetto al resto del Paese, in quanto a natalità.
sotto quota 10mila
Anzi. Nel 2010 sono nati 12.606 bambini, nel 2019 al 29 dicembre — solo 9.671. Ed è la prima volta che si scende sotto quota diecimila. Un crollo. Il 23,3 per cento in meno in dieci anni.
Ovviamente il guadagno di popolazione è quasi tutto di stranieri, le opportunità offerte dalla città sono soprattutto per loro. E per fortuna che ci sono almeno loro, a incrementare la demografia. Ma è giusto puntare solo sugli stranieri, solo perché hanno soldi o resistono alle condizioni economiche difficili per le famiglie? Tuttavia, si registra un calo delle nascite anche negli stranieri, segno che non è così facile per chiunque vivere a Milano.
Sono paradossi che dovrebbe riguardare soprattutto una giunta di sinistra, ma niente, non pervenuto a Sala e Maran, i quali sembrano gradire più lo stile Las Vegas che Italia.
secondo voi è possibile che Milano inglobi (facendo propri quartieri) ulteriori cittadine ora presenti nella prima fascia? Ad es. Novate Milanese, Bresso, Rho ecc
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