La “Cappella Sistina di Milano” è la Certosa, non San Maurizio
Il titolo spetta (fin dal XIX secolo) al tempio di Garegnano, antico borgo milanese, non come afferma Sgarbi alla chiesa di corso Magenta. Senza contare la qualità degli affreschi… Lo ricordano tre studiosi
Quando si parla di Cappella Sistina, s’intende il tempio dei palazzi papali interamente affrescato da illustri pittori, come Botticelli, Ghirlandaio, Perugino e, soprattutto, Michelangelo, a cui furono affidate la volta e le lunette nelle parti alte delle pareti. Si tratta di un ambiente le cui dimensioni sono piuttosto limitate, a navata unica.
La chiesa di corso Magenta, non è a navata unica. Certo non manca di bellezze artistiche, ma con tutto il rispetto per Bernardino Luini e figli, sono basate essenzialmente su moduli leonardeschi ripetitivi. Inoltre, come ognuno può notare, gli intradossi dei matronei sono solo decorati con motivi floreali o geometrici. Soprattutto non ha la volta affrescata, quest’ultima è solo dipinta con decorazioni gotiche, e si consideri che la parte più conosciuta della Cappella Sistina è proprio la volta.
La differenza, anche a colpo d’occhio, è notevole. Basta un semplice sguardo alle fotografie delle tre navate (vedi sotto) per rendersene conto. Per “Cappella Sistina di Milano”, in effetti, fin dal XIX secolo, si è sempre inteso l’edificio dei monaci certosini di Garegnano. Ora, di recente, la definizione viene sempre più usata dai media per la chiesa di San Maurizio, ma si tratta palesemente di un falso, di una evidente violenza alla verità.
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