Il titolo spetta (fin dal XIX secolo) al tempio di Garegnano, antico borgo milanese, non come afferma Sgarbi alla chiesa di corso Magenta. Senza contare la qualità degli affreschi… Lo ricordano tre studiosi
La Cappella Sistina
Quando si parla di Cappella Sistina, s’intende il tempio dei palazzi papali interamente affrescato da illustri pittori, come Botticelli, Ghirlandaio, Perugino e, soprattutto, Michelangelo, a cui furono affidate la volta e le lunette nelle parti alte delle pareti. Si tratta di un ambiente le cui dimensioni sono piuttosto limitate, a navata unica.
A Milano, l’edificio religioso che più corrisponde a queste caratteristiche è indubbiamente la Certosa di Garegnano, antico borgo milanese, interamente affrescata: volta, lunette e pareti. Si può dire che non vi sia un millimetro non rientrante in un affresco.
Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, in corso Magenta 15. La volta non è affrescata
La chiesa di corso Magenta, non è a navata unica. Certo non manca di bellezze artistiche, ma con tutto il rispetto per Bernardino Luini e figli, sono basate essenzialmente su moduli leonardeschi ripetitivi. Inoltre, come ognuno può notare, gli intradossi dei matronei sono solo decorati con motivi floreali o geometrici. Soprattutto non ha la volta affrescata, quest’ultima è solo dipinta con decorazioni gotiche, e si consideri che la parte più conosciuta della Cappella Sistina è proprio la volta.
La navata unica della Certosa di Milano-Garegnano, con la volta affrescata
La differenza, anche a colpo d’occhio, è notevole. Basta un semplice sguardo alle fotografie delle tre navate (vedi sotto) per rendersene conto. Per “Cappella Sistina di Milano”, in effetti, fin dal XIX secolo, si è sempre inteso l’edificio dei monaci certosini di Garegnano. Ora, di recente, la definizione viene sempre più usata dai media per la chiesa di San Maurizio, ma si tratta palesemente di un falso, di una evidente violenza alla verità.
Anche da un punto di vista artistico, a Garegnano abbiamo un’abside dipinta da un maturo Simone Peterzano, il maestro di Caravaggio, con affreschi che non è esagerato definire meravigliosi, mentre la volta e le pareti sono dipinte da Daniele Crespi, tra i maggiori esponenti del Seicento lombardo e con chiaro intento imitativo della Cappella Sistina.
NOTA FIRMATA DA:
ROBERTO GARIBOLDI – Archivista della Certosa di Milano
ROBERTO SCHENA – Autore di “Milano, la città dei 70 borghi”
RICCARDO TAMMARO – Autore di diversi volumi su borghi e cascine della periferia milanese
Nota
La discussione è importante per la storia artistica della città. Intanto se si chiama cappella sistina una ragione ci sarà ed è innegabile che la volta di San Maurizio non ce l’ha, mentre a Garegnano c’è eccome con affreschi di Daniele Crespi, ossia, per inciso, il maggiore esponente del barocco milanese XVII secolo, non un imbianchino qualsiasi. Luini, per quanto eccellente pittore di San MAurizio, è un allievo ripetitivo di Leonardo e a questo deve la bravura, ma al di fuori della scuola leonardesca non è il massimo esponente del Rinascimento milanese o lombardo. Il Bramantino, ad esempio, per quanto condizionato dal Bramante, è più innovativo e interessante di lui. Primo.
Secondo. Da sempre Garegnano è stata considerata la cappella sistina di Milano, credo che risalga proprio a Stendhal che con questa definizione ha portato Lord Byron a vederla, il quale com’è noto vi si recava tutti i giorni per un mese proprio per studiale il Crespi. Comunque questo è un giudizio espresso da fior di critici, rovesciato solo da Sgarbi e ripreso pure da guide sbrigative e da Wikipedia, ma questo è argomento da convegno, non può essere liquidato in base alle considerazioni di un solo critico, per quanto importante. Quindi dire che “non c’è partita”, come fa qualcuno, è insensato.
Terzo. L’affresco che più ammirava Lord Byron fino a ossessionarlo è il risveglio del morto. Crespi qui rivela tutta la sua bravura, qui occorre dire “non c’è paragone” perché il soggetto è dipinto in ogni certosa d’Europa, ma il suo è il più bello e agghiacciante.
Quarto. Le guide turistiche dovrebbero forse far presente quantomeno che la nomea di cappella sistina milanese se la disputano San Maurizio e Garegnano e sarebbe un dovere portarci la gente, a Garegnano proprio perché meno citata dalle guide e meno conosciuta, essendo in periferia, di cui Garegnano è uno dei maggiori centri storici. Qui tra l’altro ci sono dei Peterzano come a San Maurizio, ma più belli ancora, davvero splendidi, qui ha lavorato meglio.
Sesto. Per ora basta.
quale navata rispecchia meglio la cappella sistina?
IL CONFRONTO / A sinistra la navata unica della Certosa di Milano, nell’antico borgo di Garegnano, al centro la Cappella Sistina, a destra la chiesa di San Maurizio con la volta priva di affreschi
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