L’ICONA CALPESTATA: IMMAGINE GENIALE. E NON BLASFEMA


Una locandina mostra una donna obesa e nuda, “equivoca” e diabolica, che con una scarpa bianca calpesta le icone di Gesù e della Madonna. Trovo l’opera “incriminata” bellissima. E nient’affatto blasfema. Non è nemmeno da considerare “desacralizzante”. Trovo piccina, e in fondo idiota, l’accusa di “blasfemia”. Trovo anche la reazione del sindaco Piero Fassino, che ha tolto il patrocinio del Comune, del tutto provinciale. L’immagine è un’opera d’arte. Dà fastidio? Pazienza, è giusto che l’arte assolva alla sua funzione, che è anche di denuncia, di dare fastidio.  Siccome c’è un’immagine del Cristo calpestata, allora significa per forza che è blasfema e irreligiosa? E’ una reazione infantile, stupida, gretta. Io vedo in quella immagine la rappresentazione di un’esagerata opulenza che manifesta tutta la sua volgarità nei confronti della civiltà e dell’arte, senza rispetto nemmeno per quella religiosa. Quindi è da leggere come un invito alle coscienze religiose a ribellarsi alla volgarità.  Solo degli ignoranti, o degli integralisti mancati, possono vedervi il peggio. Come quei fascisti bigotti che hanno appena finito di usare l’immagine si Oliviero Toscani sulle omocoppie che adottano, per i propri squallidi fini. A me sconcerta molto più  l’odio omofobo che si nasconde spessissimo dietro queste rimostranze sul presunto mancato rispetto del sentimento religioso. 
Complimenti a chi ha realizzato la locandina.