QUANDO ANCHE LA PIZZA DIVENTA TEDESCA
Quella surgelata proveniente dalla Germania (Cameo) è la più venduta in Italia. Anche la mozzarella usata dai pizzaioli sarebbe tedesca. E la farina è americana. I pomodori, cinesi. L’olio da ovunque. Difendere un nostro glorioso marchio e la nostra agricoltura no, eh? Ormai è un simbolo della decadenza industriale del Bel Paese. E questo perché il sistema Italia, gli italiani, non fanno squadra
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La pizza surgelata tedesca è
la più venduta in italia
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Il celebre servizio di “Report”, il programma della Milena Gabanelli, su come si fa la pizza in Italia, ha fatto arrabbiare i napoletani. Ma non c’è ragione che si arrabbino di fronte a un raro buon servizio giornalistico della Rai.
Emerge, infatti, la necessità di creare un marchio speciale per il piatto più conosciuto al mondo, specificità prettamente napoletana che gli italiani, soprattutto i campani, potrebbero cavalcare con grandi benefici economici. Certo, l’iniziativa non può partire da semplici pizzaioli. I napoletani, tra l’altro, sono ancora quelli che la sanno preparare meglio. E, a differenza degli esercenti veneziani, come al solito scorbutici venditori di autentico letame ai turisti, accettano di confrontarsi, si lasciano intervistare, a costo di qualche imbarazzo nel rispondere alle critiche. In sostanza, nelle altre città l’imperizia nella preparazione del caratteristico piatto è ancora peggiore.
Si fa notare, tra le prime cose, che una pala bucata per infornare e la frequente pulitura del forno, sono indispensabili per evitare di bruciare la farina di lavorazione, motivo per cui la parte sotto della pizza è spesso nera di nocivissima caligine, la cui presenza è erroneamente ritenuta garanzia di genuino. Pala bucata e pulitura adeguata possono però essere imposti per legge, così come la pulitura quotidiana dell’ampolla dell’olio per evitare la permanenza continua del rancido. Ma oltre all’olio, che necessariamente deve essere d’oliva, anche se ben pochi lo hanno compreso e lo sostituiscono con ogni sorta di olio non italiano, procurando un danno non indifferente all’economia nazionale, c’è tutto un discorso a parte sul pomodoro. Ormai è sempre più utilizzato quello cinese o americano, sebbene non sia erroneo definirlo schifoso, quando proprio in Campania abbiamo i San Marzano, il migliore del mondo, che non viene quasi più coltivato semplicemente perché gli italiani non ne comprendono le alte proprietà organolettiche e nutritive (è ricchissimo di antiossidanti) e comprano quello Ogm provenienti da Asia e America.
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Farina americana tipo “00” la più economica e veloce da lavorare, usata senza lievitare. E’ la più usata dai pizzaioli |
Dall’America giunge pure la farina Manitoba, del tipo “00”, quasi sempre utilizzata per fare l’impasto in Italia, sempre Ogm, proprietà nutritive anche qui a doppio zero. Alla scadente qualità della farina, va aggiunta l’approssimazione artigianale, che ha portato alla cancellazione della lievitazione naturale dell’impasto. Dalla Germania, invece, giunge la mozzarella più usata sulle pizze, tanto per aggravare ulteriormente la nostra bilancia dei pagamenti e danneggiare per l’ennesima volta la produzione campana con prodotti esteri fra l’altro poco digeribili, nettamente nocivi che rendono un pessimo servizio a un piatto gloria nazionale come la pizza. Che a questo punto pare inventato apposta per arricchire americani, cinesi e tedeschi invece che italiani. La mozzarella tedesca è preferita dalle pizze surgelate, nei supermercati la più venduta e la Cameo, tedesca.
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Altra pizza surgelata tedesca |
Gli italiani mangiano ogni anno decine di milioni di pizze surgelate tedesche con ogni genere di aggregati chimici e conservanti e nemmeno lo sanno. In numerose pizzerie del Nord Italia le pizze di ristoranti, bar, tavole fredde, chioschi, che non hanno i forni o i pizzaioli, sono sono surgelate, anche se spacciate come fatta al momento. “Report” non è ancora andato a vedere come si prepara la pizza nei take-away sorti come funghi negli ultimi anni, spesso per opera di stranieri che a domicilio ti portano pure il kebab. Né è andato a vedere come si preparano quest’ultimi, o i würstel, certe salsicce, gli alimenti surgelati, le caramelle, le gomme da masticare, le merendine per adulti e bambini, i teneroni, i sofficini… contiamo che prima o poi lo faccia, ma per ora è giusto mettere il dito nella piaga su quella che rischia di diventare da gloria nazionale a vergogna. Invece di arricchirsi con la pizza, gli italiani arricchiscono gli altri lasciando degradare una loro eccellenza alimentare, guarda caso la più conosciuta al mondo. E questo solo perché gli italiani non fanno squadra,
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