EXPO, UN’ALTRA OPERA ECO-DEMENZIALE
Il progetto per l’Albero della Vita, di fronte al Padiglione Italia: una sorta di traliccio dell’alta tensione che si erge sopra una composizione di tipo michelangiolesco |
Dovrebbe diventare l’icona più visibile della presenza italiana all’Expo 2015: una torre di acciaio e legno alta 35 metri, costruita al centro di un piccolo lago artificiale. E’ ispirata – così si afferma – al disegno di Michelangelo per la piazza del Campidoglio, da un’idea di Marco Balich, direttore artistico di Padiglione Italia. In realtà, il disegno michelangiolesco riguarda unicamente la base del monumento, solo che invece dell’antica statua bronzea di Marco Aurelio si ergerà una sorta di moderno traliccio dell’alta tensione. Dovrebbe essere smontata dopo la manifestazione: 8,3 milioni letteralmente buttati. Per evitare lo spreco, qualcuno propone di mantenerla anche dopo e, allo scopo, tira in ballo la vicenda fortunata della Tour Eiffel… Ma, a parte le proporzioni fra il monumento milanese e quello parigino, in sostanza, qui si sta avviando l’ennesima opera di abbellimento destinata, peraltro, nella migliore delle ipotesi, a ornare un deserto, perché tale ritornerà a essere lo spazio dell’Expo. Non bastava il canale “ciclabile” che taglia una serie di parchi urbani, anche il monumento ci voleva. Nel budget di padiglione Italia sono previsti, per codesta Tour Eiffel milanese, 2,5 milioni, mentre altri 5,8 milioni saranno sicuramente coperti dagli sponsor. Tuttavia, il fatto che vi contribuiscano molti sponsor privati non significa che non sia denaro utile forse per cause migliori.
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