L’UTOPIA LAICA IN “CUORE” E “PINOCCHIO”
Edmondo De Amicis |
Nel XIX secolo due opere letterarie italiane post-unitarie, che da ragazzo amai tantissimo, fanno il giro del mondo, con decine di traduzioni ripetute per parecchie generazioni: Cuore di Edmondo De Amicis, e Pinocchio di Carlo Collodi. Furono immensamente popolari.
La prima, col tempo, ha perso di smalto, ma la seconda ha acquisito splendore tanto da risultare il libro più venduto al mondo dopo la Bibbia. Sono due opere magnifiche, altamente significative, innovative nel contenuto e nella struttura narrativa, ancora oggi insuperate per diffusione e finalità pedagogiche. Sono la dimostrazione, ancora una volta, della potenza letteraria italiana, ma come spesso accade con le cose troppo grandi, non furono subito riconosciute come tali. Anzi.
La cosa straordinaria è che non vi si parla di chiesa, di Dio e di preti; le famiglie, la scuola e i ragazzi stessi di Cuore non festeggiano nemmeno il Natale, chiaramente il libro non è e non vuole essere una replica dei Promessi sposi del Manzoni. Cuore e Pinocchio non convincono per nulla i cattolici di stretta osservanza; lamentano all’unisuono l’assenza di attività e tradizioni religiose. Ed è naturale, qui non agisce la Provvidenza a risolvere tutti i mali del mondo, prevalgono altri contenuti spirituali che gli uomini dovrebbero sposare e curare molto bene: la solidarietà, la fratellanza universale, la tolleranza, il rispetto per il prossimo, l’amore per i genitori e per gli amici veri., per lo studio.
Edizione in spagnolo |
In particolare, De Amicis unì quello che la chiesa voleva dividere a tutti i costi: il neonato sogno italiano. Cuore è un romanzo profondamente anticlericale e sebbene (per fortuna) non scenda mai in polemica diretta, si capisce come la sua Utopia, neppure tanto recondita e irrealizzabile, sia la costituzione di uno stato laico, a iniziare dalla scuola.
Un’impostazione simile non convinse nemmeno Umberto Eco, intellettuale molto più cattolico di quanto si pensi: scrisse Elogio di Franti, un memorabile saggio dove il lavoro di De Amicis fu sviscerato e fatto a pezzi. In realtà non lo capì, non volle capirlo ma solo punirlo; in detto Elogio, Eco ritiene Franti, il bambino “cattivo” del romanzo, un eroe rivoluzionario ante litteram, mentre coloro che sono considerati “buoni” sarebbero in realtà i precursori del fascismo, solo perché patrioti vecchia maniera, troppo mazziniani o cavouriani. Critiche assurde, ma servirono alla chiesa per sbarazzarsi, con l’aiuto di una sinistra non del tutto consapevole, di un’opera educativa fortemente laica e di un De Amicis che fino agli anni 60 del Novecento fu giusto lo scrittore italiano più letto.
La verità è che lo scrittore ligure, torinese per adozione, resta la personalità letteraria di sinistra e socialista più significativa e di gran lunga più nota dell’Ottocento, sempre profondamente sensibile alle condizioni delle classi sociali più povere. Anche considerando i suoi altri libri, tenuti in sordina e poco conosciuti, De Amicis è il nostro scrittore che più si avvicina ai Dickens e ai Zola.
Carlo Collodi |
Ancora più significativa la biografia di Carlo Lorenzini, detto Carlo Collodi, che passò l’infanzia fra istituti religiosi e seminari, dovendo diventare prete egli stesso. Diventa invece scrittore e, sotto forma di romanzo d’appendice per bambini, scrive in realtà una favola per adulti dove sono rappresentati, con impareggiabile ironia, i lati grotteschi della società contemporanea, tutto il contrario di quella che dovrebbe essere una pia società cristiana. Più in generale, il burattino è l’emblema dell’ingenuità manovrabile, di coloro che dipendono più o meno consapevolmente da altri che tirano le fila. In questo contesto di critica illuministica, Pinocchio gradualmente (attraverso una sorta di percorso iniziatico) prende coscienza di che cosa comporti vivere da uomo libero. Anche qui, si registra la mancanza totale di chiese e preti, come a sottolineare, sotto forma di assenza spettacolare dallo scenario, l’irrilevanza della tradizione religiosa ai fini della formazione. Al pari di Cuore, il paesaggio collodiano è fortemente laicizzato.
Ancora nell’Ottocento, Cuore e Pinocchio conobbero parecchie decine di edizioni e vendettero nell’insieme da due a tre milioni di copie solo in Italia; furono fondamentali nella costruzione culturale degli italiani appena riuniti e se oggi il Paese è meno clericale di quello che si vuole fare apparire, lo si deve anche a questi due testi di importanza storica, concepiti da due massoni come non ce ne sono più. A pensarci bene, gli adulti hanno tanta più difficoltà a leggerli, o a rileggerli, quanto più si sono allontanati dal mondo dell’infanzia.
Edizione vietnamita |
Edizione rumena, “Cuore di un bimbo” |
Edizione americana |
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