LA VALLE DEI MONACI

Testo e videointerviste di Roberto Schena

 

Esplorazione urbana n. 56

 



 



LE INTERVISTE COMPLETE 

Link del video versione completa (42 minuti):  https://youtu.be/9NgfnsI5A_o

La Valle dei monaci in un colpo d’occhio, da Chiaravalle

Video straordinario, testimonianza della grande lotta attuata dai cittadini (e solo da loro) per strappare il territorio dalla rovina, per riscoprire il paesaggio, gli orti, l’agricoltura, la sana alimentazione, l’occupazione, nel disinteresse totale di gruppi finanziari, industriali, costruttori, nell’indifferenza della politica, anche se palazzo Marino ha mostrato per questo progetto di cui parleremo ora un certo interesse. E’ un po’ la storia degli Umiliati che si ripete. Eppure, il futuro è questo, non è da un’altra parte, le “silicon valley” le abbiamo sotto casa e sono perfino più belle e interessanti di quella originale in California.
La Valle dei monaci, dunque. Detta così suona un po’ sinistro: è dall’uscita del Nome della Rosa di Umberto Eco che vedere dei frati, per la verità oggi sempre più rari, non è più garanzia di santità. Anche Giovanni Boccaccio ci aveva provato a dire le stesse cose, quando di frati ce n’erano davvero tanti, da altri punti di vista, sei secoli prima e in quei tempi poteva costare caro esprimere certe critiche. Invece, parlare di una “valle dei monaci” è oggi garanzia di virtuosità. Avete presente la Via Francigena? Passa attraverso le Alpi, arriva a Pavia, sorpassa il Po verso Piacenza attraverso la Corte di San’Andrea, per andare a Roma (e, volendo, per proseguire a Brindisi, infine la grande meta spirituale: 

Mappa completa della Valle dei monaci
(cliccarci sopra per ingrandire)

Gerusalemme).  Ebbene, la Valle dei monaci (aiutatevi con le cartine qui a fianco) è parte di un Cammino dei monaci che inizia dal parco delle basiliche a Milano e arriva a Melegnano, con l’ex comune di Chiaravalle e Viboldone (e Mirasole) nel mezzo. Da Melegnano si va o per Pavia, o per Lodi; da queste due si prosegue per Piacenza e da qui successivamente si riprende la Via Francigena verso Roma. Il Cammino dei monaci, con la Valle omonima, sarebbero tradizionalmente “vie secondarie”, o accessorie alla via Fancigena, in realtà sono di grande implicazione ambientale. C’è un’intera rete europea impegnata nella conservazione di tanto paesaggio e non solo per ragioni religiose. In questo video parliamo della parte milanese della Valle dei monaci, la si potrebbe anche chiamare parte milanese della Valle della Vettabbia, dal nome del canale costruito già in epoca romana e tutt’oggi attivo, che si getta nel Lambro giusto a Melegnano. Si esprimono 

La Via Francigena. Sotto: le vie del 
pellegrinaggio europeo convergono
fra Pavia e Piacenza


cinque persone “implicate” nella parte milanese del progetto Valle dei monaci.   Il Parco agricolo sud già svolge una simile funzione di salvaguardia e già ha fatto molto: tra un’abbazia e un’altra ci sono cascine, nuclei rurali, autentici borghi, spiega Flavio  Boscacci, professore presso la scuola di  Architettura e società del Politecnico di Milano. Il docente si occupa giusto di valutazione economica dei progetti territoriali e urbani, esattamente quello che ci vuole quando si guarda a questa parte del territorio. Roberto Mazzini, President (senza la e finale) di MilanoDepur Spa, che gestisce il depuratore di Nosedo, spiega come e perché anche un impianto tecnologico così moderno possa essere fondamentale proprio per la riscoperta del territorio. Infatti, depurando le acque degli scarichi metropolitani, la pianura può tornare tranquillamente irrigua e quindi mantenere le sue caratteristiche secolari. A compensazione dell’impianto, il Comune di Milano, insieme ad Expo, hanno finanziato (con 7 milioni di Euro) la messa in opera di un vasto parco a moduli diversificati le cui prerogative sono spiegate qui da Mazzini. 
La cascina San Bernardo, che si trova giusto all’interno del costituendo Parco della Vettabbia, ora è disabitata ma è stata affidata alla società Umanitaria per riportarla in vita con un progetto specifico. I responsabili sono gli unici che non siamo riusciti a interpellare. 

Cascina San Bernardo

 Gloria Mari parla invece di come ha preso in mano quella che oggi è la cascina-associazione Nocetum, molto degradata e ora centro di accoglienza per madri con figli.  Daylight Bovolo, architetto del progetto Cohousing, è invece alle prese con la cascina Gerola, prossima al borgo di Chiaravalle, molto mal messa, tutta da ristrutturare, mentre Lisa Ghezzi, dell’associazione La Strada torna su un argomento che Esplorazioni urbane n. 25 aveva già trattato qui http://cielosumilano.blogspot.it/2014/11/nel-fortino-della-ndrangheta-milano.html, la cascina sottratta alla mafia, i cui spazi sono tutti da reinventare.

Cascina Gerola

La vicenda di Nocetum in particolare, “è la dimostrazione di come alcuni luoghi possano essere recuperati anche con pochi soldi e nessun appoggio politico, restituiti alla cittadinanza come luoghi belli”, afferma Gloria Mari. Esplorazione urbana n. 48 http://cielosumilano.blogspot.it/2015/03/chiaravalle-il-borgo-che-sta-peggio.html si era già occupata di Chiaravalle borgo, mostrandone il degrado. Anche qui c’è molto da fare, sicuramente occorre ben altro che lo scarso impegno mostrato finora da enti come Comune, Regione. 


 

 




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