BENEVENTO, L’APOCALISSE ANNUNCIATA

Testo e videointervista di Roberto Schena
A cura di Esplorazione urbana n. 74    

 

 

Ecco il link del video: 
https://youtu.be/GslROVfogpw

 

FIUME E ZONA IND..MTS.Immagine001

Le responsabilità si notano a vista d’occhio. Si sono lasciati per decenni all’incuria e alla speculazione i due fiumi della città e il risultato era più che prevedibile: alluvione, apocalisse e morte. L’antichissima città di Benevento, 60 mila abitanti con un incredibile patrimonio storico-artistico, è in realtà preda costante di due assassini nascosti. Sono i fiumi Calore e Sabato, che in genere presentano un quantitativo molto modesto di acque.  Di tanto in tanto, però, quando piove molto a monte e a valle, i due rigagnoli all’improvviso s’ingrossano da far paura e fuoriescono allagando rovinosamente mezza città. Letteralmente, la stringono a tenaglia.
L’ultimo alluvione era capitato nel 1949, il più recente è del 2015: ha letteralmente devastato campagne, orti, uliveti, viti e l’intera zona industriale, con importanti fabbriche di rilevanza nazionale. Si sono lasciaste crescere intere foreste nei loro alvei, foreste che, ovviamente, le acque hanno buttato giù e che solo ora sono rimosse dalle ruspe. E’ per questo che l’alluvione del 2015 ha fatto molti più danni  dell’ultima volta, che fu anche l’ultima volta in cui si ripulirono i fiumi.  E le responsabilità non si fermano, purtroppo, a una semplice trascuratezza.

ORNELLA 2.MTS.Immagine001

Come spiega Ornella Mariani, saggista medievalista residente nel Sannio, autentica personalità culturale del posto, i cui lavori sono riconosciuti dalle più importanti istituzioni europee (vedi curriculum www.ornellamariani.it), si è fatto molto peggio: si sono concesse intere licenze edilizie in zone estese nell’alveo dei due fiumi assassini, fino a destinarli a zona industriale, che a Benevento, per fortuna, non è poca cosa: esattamente quella che ha subito complessivamente più danni. Il noto pastificio qualità “Rummo”, per esempio, una delle fabbriche più danneggiate, sorge a poche centinaia di metri dal fiume Calore, come vedremo dal servizio.

RUMMO 2.MTS.Immagine001E non è l’unica grande azienda a piangere. In altra area, come vedremo dal servizio, sono le case rurali costruite nell’alveo dei due fiumi ad avere subito l’impeto delle acque straripanti. Uno dei borghi di Benevento inondati dall’alluvione si chiama Contrada Pantano,  nome che è tutto un programma. Il fiume Sabato affluisce infatti al Calore proprio qui ed è qui che vediamo  le auto letteralmente immerse nell’acqua come dei biscottini nel caffè latte della mattina. Il video ne mostra le foto. Il Calore,  a sua volta è affluente del maggior fiume campano, il Volturno. Quest’ultimo, ricevendo le piene del Calore è poi successivamente straripato a sua volta nel Casertano causando anche lì molti danni.

00039.MTS.Immagine001Qui, ci sono centinaia di sfollati che in questi giorni vivono in alloggi di fortuna allestiti dalla Protezione civile. L’alluvione degli amministratori imprevidenti ha poi causato danni ingenti all’agricoltura e agli agricoltori. Si tratta di capire, ora, chi dovrà pagarli, dopo avere accertato le responsabilità. Sarà ancora il caso di tornare ad abitare in quelle case? Ecco una bella domanda.

 




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