Porta Volta, un grosso sfregio alla vecchia Milano
Interminabile piramide di vetro nella vecchia Milano
Asservimento alla speculazione fondiaria
Porta Volta è composta di due caselli daziari, oggi in condizione di degrado, uniti da una cancellata, come mostra la foto d’epoca qui sotto. A differenza di altre porte milanesi, in specie quelle vicine, è assente l’arco tradizionale. Fu infatti progettata da Cesare Beruto (l’ingegnere che redasse il primo piano regolatore di Milano) nel 1880 attribuendole una funzione unicamente daziaria, demolendo un tratto delle mura spagnole.
Si disse di volere così consentire un migliore accesso al cimitero Monumentale, allora appena costruito. In realtà, il suo aspetto è quello di una porta molto aperta, concepita in questo modo per la pressione esercitata da due famiglie proprietarie terriere, i Molteni e, giust’appunto, i Feltrinelli, che in realtà vedevano in questo nuovo accesso una preziosa possibilità di valorizzare i propri terreni limitrofi, che anche oggi vengono a frutto. La città non si smentisce, ma non è una buona ragione per decretare il perenne asservimento alla speculazione fondiaria.
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