PENG

“PENG”, sulla m… della politica (italiana ed europea)

Una commedia del baverese Marius Von Mayenburg: storia di un bambino molto cattivo che diventa una sorta di Nerone populista nella versione più squilibrata. Con un Fausto Cabra personalità demoniaca immersa nel sangue e nello yogurt

Fausto Cabra in un momento di “Peng” 

Uno spettacolo teatrale che s’intitola “Peng” sembrerebbe trattare cose cinesi, invece è tutto occidentale, opera del drammaturgo bavarese Marius Von Mayenburg, nel 2017 messo in scena con una propria regia allo Schaubühne di Berlino. La trama tratta di un bambino cresciuto in famiglia coltivando sguaiatezze e violenze ma ritenuto proprio per questo un genio dai genitori e dall’ambiente in cui vive, talmente capace di rendersi noto per i suoi atti sconcertanti, da suscitare la curiosità dei media. Un telereporter viene distaccato appositamente in casa sua.

Ho dato un’occhiata ai trailer dello spettacolo allestito a Berlino e si capisce subito che quello italiano è tutt’altra cosa soprattutto per effetto della presenza in scena di Fausto Cabra, interprete del bimbo prodigio e di tutte le sue nefandezze surreali. L’attore, già interprete di Ricci/Forte e Luca Ronconi, non si risparmia, dà vita a una maschera sempre più sporca e orrenda e più terribile è più attrae ammirazione, notorietà mediatica, applausi.

Amplificando all’infinito l’infantilismo esibizionistico-spettacolare del personaggio, Cabra si versa dalla testa al corpo un intero cestello di yogurt, si rotola in una piscina per bimbi insieme a un grasso coetaneo trasformandola in porcilaia, mette le mani addosso a chiunque, violenta ogni donna e decanta un elogio dello stupro, parla delle donne toccandosi vistosamente il sesso, accarezza lascivamente il corpo del povero reporter talché nessuna perversione gli sia estranea, sputa in giro il cibo, disegna un grosso fallo sul frigorifero rosso (quello presente nella foto), prende possesso del maggiore dei feticci, le armi, prima giocattolo, poi vere, sempre osannato dal pubblico televisivo, di cui diventa una sorta di Nerone populista nella versione storica più squilibrata. Scene che fanno impallidire il Mount Olympus di Jan Frabre, Cabra è un autentico fenomeno del palcoscenico, dovete augurarvi di vederlo, nessuno è “daimon” come lui.

Fausto Cabra in un momento della rappresentazione

In sintesi, per l’autore Mayenburg “il teatro dovrebbe essere un luogo in cui non sentirsi al sicuro”, diventa luogo di metafora politica. Ci riesce, ma deve trasferirsi nei teatri italiani se vuole il massimo.
Commedia valida, sebbene, purtuttavia, una sforbiciata di 5 minuti nel lunghissimo finale, dopo avere detto tutto, sarebbe anche ok.

Cartellone di “Peng”

di Marius Von Mayenburg
traduzione Clelia Notarbartolo
con Fausto CabraAldo OttobrinoSara BorsarelliFrancesco Sferrazza PapaAnna C. ColomboFrancesco Giordano
e con la partecipazione in video di Manuela Kustermann
scene e disegno luci Marco Giusti
scenografa collaboratrice Alessandra Solimene
video Paride Donatelli
suono Dario Felli
realizzazione scene Danilo Rosati
costumi a cura di Francesco Esposito
aiuto regia Paolo Costantini
macchinista di scena Davide Zanni e attrezzista  Eughenij Razzeca

regia Giacomo Bisordi

produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello
con il contributo di NuovoImaie
Durata: 90’

Video e immagini di scena

PENG

 




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