OMOFOBIA E ANCHE ALTRO con Giuseppe Sartori

Giuseppe Sartori è un personaggio noto nel teatro targato Ricci/Forte. Li affianca ancora giovanissimo, sei anni fa, appena dopo la scuola del Piccolo, quando erano in pochi a conoscere e a puntare sulla loro particolare produzione artistica, che ormai riscuote un certo successo sia in Italia, sia in Europa. 

In questa videointervista, l’attore 28enne ripercorre alcune delle messe in scena, in cui è sempre stato una presenza importante; racconta dall’interno come si vive nel contesto iperbolico di una drammaturgia così singolare e apparentemente provocatoria, in realtà tragica. Sartori parte da Still life, in scena all’Elfo dal 9 al 14 dicembre 2014, che tratta il tema dell’omofobia. Non è uno dei migliori lavori di Ricci/Forte, ma sicuramente è uno dei più amati dal pubblico, non fosse che per il duro impegno degli attori. Poi parla di Didone, performance individuale dell’ambiguità di genere, recitata completamente nudo in un bagno-stanza dei sogni, di fronte ad appena 5 spettatori per volta; dell’esperienza a Mosca, dove la magica coppia R/F è riuscita a portare 100% Furioso e a farlo recitare a 20 giovani attori russi (di cui solo due parlavano inglese) di fronte a un pubblico niente affatto così “freddo” come ci s’immagina; di Macadamia Nut Brittle, il lavoro che consacrò la magica coppia R/F, strappandola dalle ristrette cerchie degli intenditori del teatro d’avanguardia e portandola al successo crescente in teatri sempre più importanti; “il grosso impegno fisico, esplosivo, quasi acrobatico a volte, che fa parte della loro poetica che io sposo perfettamente”, è presente soprattutto in uno degli ultimi lavori, Darling. Per giungere, infine, ad Amore e resti umani, recitato con altra compagnia e appena terminato di rappresentare a Roma (riprenderà la tournée in aprile). 
In effetti, spiega Sartori, il teatro di R/F è diverso e ha un successo crescente proprio perché costruito come nessun’altro sull’ironia, sul sarcasmo, sulla violenza espressiva, sulla capacità dell’attore di tirare fuori se stesso in una serie di monologhi estremi: R/F hanno praticamente abolito i dialoghi, anche se sul palcoscenico vi sono più attori contemporaneamente. Parlano, ma non si parlano tra loro. La comunicazione “perfetta”, insomma. 

Testo e videointervista all’attore Giuseppe Sartori 
di Roberto Schena 
Esplorazione urbana n. 34
link del video: http://youtu.be/SxW69–RIo0






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