SCALI FS, IN ARRIVO ALTRI MILIONI DI METRI CUBI


E’ stato annunciato un accordo fra il Comune e le Fs riguardo i sette scali ferroviari dismessi. Riguardano San Cristoforo, Porta Romana,  Rogoredo, Lambrate, Greco-Breda, Farini e Porta Genova. In sostanza pioveranno su Milano altri milioni di metri cubi di cemento. Leggo dal  Corriere di oggi: il piano prevede  520mila mq di edificato libero, più 160mila di “edilizia sociale”, accordo concluso dall’assessora  De Cesaris prima di dimettersi. Per Milano sarà qualche milione di metri cubi di cemento in più. Ci si chiede se è  quanto aveva bisogno Milano. Che cosa se ne fa Milano di tutto questo ulteriore edificato, destinato a restare inesorabilmente vuoto? Questa è pura speculazione edilizia, dov’è la svolta amministrativa  invocata in continuazione?  Forse non  bastano le centinaia di edifici vuoti, a uffici e ad abitazioni, i fallimenti di Porta Nuova, di Portello e Fiera, Calchi Taeggi, via Ferrari e tanti altri.  

Scalo Farini

 La città sta soffocando nel cemento ma si continua con le operazioni finanziarie ai danni della città e favore di pochi. 
Da notare l’insistenza con cui si afferma che dall’operazione usciranno “ben” 520mila mq di verde, “più del parco Sempione”, quando si sa benissimo che è diviso fra  sette aree diverse. Saranno piantati i soliti alberelli (metà dei quali moriranno) che ci metteranno 20 anni a diventare visibili e a produrre un po’ d’ossigeno, quando ormai le stesse aree così costruite saranno già obsolete, oltre che disabitate. 
E il bello è che sono tutte aree pubbliche, trattate alla stregua di aree private, nella logica privatista più disinvolta. Non si sa poi se i nuovi edifici saranno a residenza o uffici, probabilmente la prima che è un po’ più vendibile, di uffici ormai non se ne vende nemmeno uno. Tra l’altro, questi piani, salvo il Passante,  non prevedono nemmeno un uso metropolitano delle ferrovie.




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