QUELLA SINISTRA E QUEI MEDIA PAZZI PER I FAMILY DAY

VECA

Il Corriere pro Family day

Paradosso: mentre Bergoglio lo snobba,  certa sinistra e i maggiori media sono invece entusiasti del ritorno dell’integralismo cattolico.  In contemporanea, Aldo Cazzullo  e Giuseppe Vacca intervengono per dire le stesse cose. Uno, dalle colonne del Corriere, in un editoriale dal titolo significativo, “Al Circo Massimo qualcosa di nuovo nel centrodestra, afferma  che finalmente è nata la nuova destra, suo avviso meno estremista della Lega di Salvini. L’altro, su Huffington-Repubblica sotto il titolo altrettanto significativo “Family day, l’Istituto Gramsci difende la piazza. Vacca: Non sono reazionari, sulle adozioni hanno ragione”,  tira in ballo l’istituto Gramsci, di cui è presidente, per sostenere quanto il Family day abbia ragione praticamente su tutto riguardo la famiglia e oltre, anzi, dice, la sinistra “subisce una deriva nichilista”. La sinistra, a suo avviso, sarebbe “incapace di grandi visioni sul mondo”. Se ne deduce che la destra integralista lo sia. Mentre Bergoglio quest’ultima non se la fila nemmeno, non riceve gli organizzatori del Family day, non li saluta e tanta parte del mondo cattolico si vergogna del fondamentalismo becero manifestato apertamente in piazza e sul palco, certa sinistra “moderata”, atea devota,  non si vergogna di manifestare la propria approvazione e, con la spinta delle grandi testate mediatiche, plaude con entusiasmo al suo apparire. 
Codesta “nuova de
stra” è nelle mani delle frange estremiste della chiesa,  un particolare che non disturba i Nostri. Il nuovo blocco conservatore  è “utile al Paese”, dice Cazzullo, non importa se poi è nelle mani di neostar integraliste come Gandolfini, Adinolfi e Arguello, possibilmente ancora più ristretti di vedute degli attuali esponenti del centro destra. Cazzullo, durante il Family day, ebbe l’onore di assistere insieme all’87enne card. Ruini, vecchia gloria dell’integralismo cattolico, alla diretta tv della manifestazione e  d’intervistarlo, ovviamente senza porgli domande imbarazzanti sulla gestione della curia e del Vaticano ai tempi di Ratzinger e Wojtyla. Ma è davvero così “nuova” codesta destra del Circo Massimo? È sulla piazza almeno dal 2000, si è mobilitata attivamente nel 2007 contro i Dico, una versione blandissima delle unioni civili, ha impedito che si approvasse qualsiasi minima concessione. Ebbene, questa iper-destra, secondo Vacca “non è reazionaria”; non viene in mente che, qualora giungesse al governo del paese, non ci penserebbe due volte a smantellare tutto il possibile dello stato laico. In sostanza, è ritenuta dai media e dai poteri forti che ne sono proprietari, preferibile ai Salvini e ai Berlusconi, perché se non altro non è antieuropeista ed è perfettamente controllabile. Altro che neoguelfismo. 

GRAMSCI

Huffington-Repubblica sul Family day

Giuseppe Vacca in passato si è autodefinito “accanito ratzingeriano”; sulla sua stessa lunghezza d’onda, ci sono altri intellettuali della sinistra, come Mario Tronti, Paolo Sorbi, Pietro Barcellona e altri. Si sentono tutti orfani di Ratzinger. Vacca sostiene la continuità fra Gramsci e il Togliatti che approva il Concordato;   Tronti è un ex teorico dell’ultrasinistra operaista, Barcellona è un ex giudice del Csm, ex ateo convertitosi al cattolicesimo nel 2010. Con Sorbi, sono stati firmatari nel 2011 di una loro lettera aperta (e controcorrente), pubblicata volentieri dal quotidiano dei vescovi Avvenire, sotto il titolo “Chi ha smantellato l’etica che ci univa?”, sulla necessità di dialogo fra Partito democratico e mondo cattolico a partire dalle più discusse teorie bioetiche e antropologiche  annunciate da Benedetto XVI. Gli stessi hanno poi raccolto in un volume, “Emergenza antropologica: per una nuova alleanza tra credenti e non credenti” (Guerini e Associati)  i contributi scaturiti dalla pubblicazione della lettera. Come possano studiosi seri, marxisti, adeguarsi a un’antropologia basata sui miti del peccato originale e della resurrezione della carne, è argomento di complessità assoluta. Sta di fatto che la penetrazione del Vaticano di Ratzinger e Ruini nella sinistra sembra essere stata piuttosto seria e deve avere lasciato sponde funzionanti anche oggi, con tutt’altro pontefice.

La grottesca disinformazione che ha caratterizzato le grandi testate nel riferire del Family day, tutte impegnate ad accettare passivamente, con la sola encomiabile eccezione de La Stampa, il dato falsissimo dei due milioni di partecipanti al Circo Massimo, ha dunque un suo retroscena nell’intento di reclamizzare l’integralismo anche da sinistra. I media non sono neutrali, svolgono un gioco sporco e sottile, cavalcano, stimolano e provocano essi stessi le spaccature nel Paese su cui si sprecano fiumi d’inchiosto. 

Va preso atto del fatto che i media, anche di sinistra, sono ostili alle unioni civili. Sempre nella giornata di ieri, in un gioco di rimpallo fra le diverse testate, si cita l’intervento del pediatra Giovanni Corsello come schierato contro le unioni civili. Al contrario, Corsello non ha affatto detto quello che i media gli attribuiscono, cioè di essere contrario alle adozioni gay perché i loro figli “saranno degli squilibrati”, ha fatto un discorso più complesso, ha detto solo che non si possono escludere a priori problemi identitari, che la stabilità e l’equilibrio del minore dipendono da situazioni diverse e che anche nei genitori della coppia etero possono verificarsi analoghi problemi. “Il mio voleva essere un contributo positivo al dibattitto, non una presa di posizione pro o contro la stepchild adoption”. Basta leggere qui. 




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