IL MUSEO FORLANINI CUSTODE DELLA PIAZZA D’ARMI
Splendido esempio di “museo di quartiere”
È a San Siro il museo che racconta la storia del volo in Italia e nel mondo. Beh, certo, si tratta di una custodia particolare. Riguarda più la memoria storica e non è una mostra di cimeli. Ma è ugualmente importante per la conoscenza del progresso scientifico-tecnologico e di un ampio settore di un noto territorio urbano. Il museo Enrico Forlanini “custodisce” i segreti della Piazza d’Armi di Baggio, uno dei luoghi più importanti per la storia recente della città e dell’Italia delle scienze. È un museo “di quartiere”, ma non nel senso riduttivo che interessa solo al quartiere in cui è inserito (il che, però, già sarebbe una gran cosa). Nel senso che è di interesse cittadino, regionale e nazionale perché nel raccontare le vicende di una fetta di città, illumina una porzione notevole di storia collettiva. Qui, infatti, visse e lavorò un grande cittadino milanese. Solo le amministrazioni pubbliche non se ne sono accorte. Non ne hanno mai riconosciuto il valore.
Forlanini, un genio autentico
Perché a San Siro? Il museo è a villa Cella, una gran bella casa d’inizio Novecento, sita non lontano dalla Piazza d’Armi, in via Novara 89. La Piazza d’Armi, invece, si trova fra la via delle Forze Armate e lo stadio Meazza. L’ingegner Forlanini, spiegano Sandro e Alessandro Ligugnana, curatori del museo, è conosciuto solo marginalmente. Gli sono intitolati il parco e il viale adiacente che conduce all’aeroporto di Linate, anch’esso intitolato all’ingegnere, nato a Milano il 13 dicembre 1848 e ivi deceduto il 9 ottobre 1930. La ” zona Forlanini ” è urbanisticamente parlando molto importante per la città, peraltro notissima. Ma sono pochi a sapere quale personalità si celi dietro il nome. «Personalmente – dice Sandro – lo considero un genio, la sua attività si rivolse in molteplici direzioni. Non fabbricò solo dirigibili, si occupò di vari settori». In pratica ha inventato l’aliscafo, che lui chiamava idrottero, ha fatto volare la prima macchina in verticale e i dirigibili. Operò nel sistema di scartamento dei treni e del bel canto creando strutture semoventi e trasportabili, per teatri lirici in un periodo in cui di questi ultimi ce n’erano pochi. Fu senza dubbio una personalità estremamente poliedrica, d’alto interesse didattico-divulgativo e scientifico.
Occhio alla speculazione edilizia
Nel primo dopoguerra, la Piazza d’Armi della caserma Santa Barbara divenne l’aeroporto “Remo la Valle”. Il nome appartiene a un comandante di dirigibili caduto durante il macello della Grande Guerra. Troppa finezza per i nostri amministratori, che non hanno compreso quanto i signori Ligugnana andavano realizzando sul posto. Hanno portato a termine la ristrutturazione dei preziosi laboratori fatti costruire da Forlanini. Sarebbero il luogo ideale dove collocare la raccolta degli oggetti da museo. Invece, dato il disinteresse dei politici, il capannone di Forlanini è stato affittato a una società multinazionale americana, mentre gli oggetti di questo museo dedicato a un grande concittadino sono stati trasferiti poco più in là a villa Cella, dove siamo andati a compire questa visita e realizzare la videointervista. Purtroppo, la Piazza d’Armi è anche il luogo che una volgarissima e barbara mentalità palazzinara vorrebbe rovinare, in accordo con Demanio e Comune costruendo le solite torri di lusso destinate a rimanere per lo più vuote, mentre a essere riempite sono le solite tasche.
Link del video: https://youtu.be/PqI4Pw2gH7w
Per contattare il museo: Telefono 0248752467.
Link: http://www.villacella.com/il-museo-enrico-forlanini/descrizione-il-museo-enrico-forlanini.html
OGGETTI DA MUSEO
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