Cinquecentenario / Dove ricollocare “il cavallo”
Toglierlo dall’ippodromo
Bisognerebbe ricordare ai milanesi che il 2 maggio 2019, esattamente fra due anni, saranno 5 secoli esatti dalla morte di Leonardo da Vinci. Avvenne ad Amboise, in Francia, nel 1519, appunto. Il compimento del mezzo millennio, potrebbe presentare occasione per ripensare la collocazione di un noto monumento. Realizzato da ammiratori americani in base ai disegni del grande genio, si tratta del “cavallo vinciano”, un monumento equestre senza cavaliere, di molto ardita costruzione, almeno ai tempi di Leonardo.
Quel cavallo è un “finocchio”
Omaggio al Parco Sud
Leonardo è tra i maggiori scienziati di fama mondiale quello che ha soggiornato più a lungo a Milano. Esattamente per quasi otto anni dal 1482 al 1500, durante i quali realizzò molte opere straordinarie. Di certo, il cavallo che lo ricorda non andrebbe piazzato in aree di recente costruzione. Qualcuno infatti ipotizza Porta Nuova o City Life. Sarebbe totalmente fuori dal contesto epocale e un vergognoso atout in favore di chi ha costruito costosi grattacieli e appartamenti di lusso. Non consiglierei nemmeno di installarla in un’area già ipermonumentale come il castello, ormai ridondante di opere risistemate e rifatte addirittura ex novo, come il fontanone e il teatro Burri. Il cavallo leonardesco avrebbe senso in una piazza prossima alle aree agricole e alle cascine ancora attive del Parco Sud milanese, dove storicamente l’immagine del cavallo, intesa come considerazione del mondo animale, è ancora significativa, perlomeno riveste ancora un ruolo economico, non solo estetico.
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