Il no alla Gpa usa gli stessi argomenti di decenni fa contro divorzio e aborto. “Ricchi, maiali ed egoisti”. “Distruttori della famiglia”. “Sfruttatori delle donne”. “Pratiche innaturali”. Chi ha un’età che gli ha consentito di vedere le due campagne referendarie su divorzio e aborto, dovrebbe essersene accorto. Nel maggio del 1974 e nel maggio del 1981, rispettivamente antidivorzisti e antiabortisti, ricorrevano ad argomentazioni identiche a quelle usate contro la Gestazione per altri (gpa). Per verificarlo, basta scorrere la galleria dei manifesti propagandistici per il sì all’abrogazione. O qualche articolo significativo de Il Popolo, quotidiano della Democrazia cristiana. Se ne può vedere degli esempi nella galleria qui sotto. Anche 40 e 30 anni fa si tiravano in ballo le donne povere sfruttate da ricchi maiali egoisti. Loro, si sosteneva, avrebbero subito i danni morali e materiali dell’introduzione del divorzio e dell’aborto nell’ordinamento civile.
Senza fantasia
Con toni apocalittici, si affermava che sarebbero state le donne non in grado di pagare le bollette e di mantenere i figli a ricorrere all’introduzione della gravidanza. Un argomento del tutto analogo lo si usa contro la gpa, cui farebbero ricorso donne povere bisognose costrette dalla necessità. Poi però si è visto che in realtà aborto e gpa riguardano tutte le classi sociali, per libera scelta e genitorialità consapevole. Anche del divorzio si diceva peste e corna con accenti melodrammatici che si ripetono contro la gpa. Per esempio, guarda caso, che sarebbero state vittime le donne povere, sfiorite e senza lavoro. Le donne di 40 e passa anni sarebbero state abbandonate da mariti-sfruttatori ancora belli freschi e con tanti soldi in tasca. Per non parlare della sfortuna dei bambini che crescono senza padre e madre naturali perché hanno divorziato: tutti più meno diventano delinquenti o, nel caso della gpa, froci.
La scusa delle donne povere schiavizzate è citata spesso da persone in buona fede, peraltro in assonanza con gli slogan integralisti di sempre. I nuovi nati possono crescere solo da una coppia regolarmente spostata, o comunque eterosessuale o lesbica parificata alla coppia etero, diversamente l’utero verrebbe considerato “in vendita” o “in affitto”. Espressioni volgari, ottuse, offensive. E se non vi fosse denaro o baratto? Chi è senza figli resti tale perché così ha stabilito “la natura”.
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