Nel fortino di un clan calabrese a Milano
Vicino all’abazia di Chiaravalle
Immagini in esclusiva. E’ un pezzo di Locride trapiantato al nord, un lussuoso castelletto con tanto di parco interno. Composto da due ville a un piano e due piccole dependance, più frutteto tutt’intorno. E ben sei ettari di terra nel circondario. Il tutto situato lontano da occhi indiscreti, nell’area verde attigua all’abazia di Chiaravalle. Sequestrato dalla magistratura negli anni ’90, è stato ora consegnato ad associazioni onlus dedite alla cure delle persone in difficoltà. L’intero complesso era stato sequestrato a un clan ritenuto della ‘ndrangheta nel 2009, dalla Sezione autonoma Misure di prevenzione del Tribunale di Milano. Gli inquirenti accertarono la sproporzione tra i redditi leciti e l’elevato tenore di vita. Un patrimonio notevole accumulato sin dagli anni Ottanta attraverso un’attività criminosa diversificata: furto di autotreni, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, messa in circolazione di banconote false e falsi titoli di Stato, prestito ad usura e altro. I beni sono poi passati a tutti gli effetti al patrimonio dello Stato nel luglio 2012 con la definitività della confisca.
Area strategica
Questa è una videointervista a un socio della cooperativa sociale “La Strada”. Alla cooperativa è stata affidata la gestione degli immobili. Realizzata da Roberto Schena, entriamo nel terreno, nel cortile e all’interno delle ville per vedere com’era stato progettato quello che avrebbe potuto essere tranquillamente un fortino presumibilmente legato alla ‘ndrangheta, nel cuore della metropoli. Sono immagini in esclusiva. Non ne esistono altre sul web riguardo quella che ora è “Casa Chiaravalle”, gestita da una onlus, “La Strada, appunto”. Quello che si può notare è la posizione assolutamente strategica del fortino: lontano dal centro abitato, quindi da occhi indiscreti, ma al tempo stesso posizionato in un luogo attiguo a possibili sviluppi edilizi, a cominciare da Macconago e dallo Ieo, l’istituto europeo di oncologia, fondazione che fa capo a Mediobanca. La mafia sembrerebbe installarsi di preferenza dove il territorio è fuori controllo, o dove scarseggia, dove prevale la non cura e l’intera zona di Chiaravalle è sicuramente tra questi. Forse lo si sapeva, ma qui ne abbiamo la dimostrazione diretta.
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