Scempi al Nord e abusivismo al Sud

I pastrufaziani del Nord attaccano l’abusivismo del Sud

I lombardi che dimenticano Gadda. 

Carlo Emilio Gadda (1893-1973)

Carlo Emilio Gadda (1893-1973)

Tutti contro Ischia per due case crollate nel lieve terremoto. Tutti contro l’abusivismo del Sud. Ma, intanto, abusivo non significa, per ciò stesso, insicuro. Ci possono essere case abusive insicure e case abusive che invece sono sicure più di quelle non abusive. Quelle crollate a Ischia non erano case abusive, per esempio. Erano solo o troppo vecchie o mal costruite, ma perfettamente legali.

L’entità delle lesioni e delle crepe lungo i muri ci dirà qualcosa di più dell’isola. Ma penso che le case abusive siano quasi tutte solide, diversamente avremmo avuto decisamente più infortuni.  Ai tanti del nord che sfottono sull’estensione dell’abusivismo a Ischia bisognerebbe ricordare che al Nord trionfa la speculazione edilizia legalizzata. Ha distrutto interi biotopi, raso al suolo interi borghi antichi, rovinato quartieri tradizionali, intere vallate, cancellato interi parchi naturali, per non parlare dell’asfalto libero: Brebemi, Teem, Pedemontane e via via progredendo con strade inutili e dannose, in forte passivo, rovinosi per l’ambiente, il mondo rurale, l’economia locale. Redditizie solo per appalti e accordi  con i partiti.

Assenza di Prg per povertà

Le stesse cose se fossero state fatte al Sud, avrebbero causato reazioni a non finire, si sarebbero riempiti centinaia di scaffali con inchieste via video, carta e radio. Le “porcate” fatte al Nord sono ritenute “normali”, anzi: progresso che avanza.  Tutto legale, tutto regolare. E senza che i cittadini del Nord progredito abbiano mosso un dito, non almeno in modo efficace. E’ vero che almeno le case non crollano, ma la devastazione è molto peggiore. Quindi, signori del Nor, fareste meglio a tacere, perché con il vostro atteggiamento dimostrate solo una bestiale ignoranza, una presunzione idiota. L’abusivismo al Sud è maggiore semplicemente perché in passato spesso non si sono fatti i piani regolatori, al Sud non c’erano nemmeno le risorse per pensarli come si deve. Città e paesi del Sud non avevano nulla da sviluppare, anzi, risentivano dello spopolamento dovuto alle immigrazioni. 
Ma i lombardi così felici delle Porte Nuove e delle Darsene, delle villette a schiera e dei navigli in cemento, tutta roba regolare, per carità, dimenticano di essere i figli di Carlo Emilio Gadda, i “pastrufaziani” che molto prima del Sud hanno invaso il territorio facendone lo scempio che si può vedere oggi ininterrottamente da Milano alle valli di Bergamo, Brescia, Como, Varese. Solo coloro che criticano così tanto il Sud non lo vedono, sono ciechi a ore. 

Antropologia della classe media nel Nord

Un segmento della megalopoli Rimini-Riccione-Cattolica

Un segmento della megalopoli Rimini-Riccione-Cattolica

“Pastrufaziani” viene da Pastrufazio, che significa “combino pastrugni”, parola comica del dialetto lombardo equivalente a “pasticci inguardabili” o immangiabili, essere dei pasticcioni, creare caos, pastrocchi, macelli, casino. Pastrufazio è appunto un paese, in provincia di Milano, inventato dalla folgorante ironia di Gadda per indicare il neoguazzabuglio edilizio della nascente classe media, il neopaesaggio “sudamericano” del Serruchón e “delle pendici preandine”, usato come sinonimo di prealpine. Un autore molto poco amato al Nord e ancora meno letto, pur trattandosi del suo maggiore scrittore, almeno per il XX secolo. Lui stesso si trasferì armi e bagagli a Roma. 

Ecco come descrive il nuovo paesaggio anni Sessanta, proiezione del boom economico:
… Di ville, di ville!; di villette otto locali doppi servissi;
di principesche ville locali quaranta ampio terrazzo sui laghi veduta panoramica del Serruchón
– orto, frutteto, garage, portineria, tennis, acqua potabile,
vasca pozzonero oltre settecento ettolitri
… di ville! di villule! di villoni ripieni, di villette isolate,
di ville doppie, di case villerecce,
di ville rustiche, di rustici delle ville,
gli architetti pastrufaziani avevano ingioiellato, poco a poco
un po\’ tutti i vaghissimi e placidi colli delle pendici preandine ….
Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore, 1963

Vasti scempi anche nel Nord

Varazze, il "porticciolo" stile chalet di montagna

Varazze, il “porticciolo” stile chalet di montagna

Gli abitanti più o meno doc della valle padana sono gli ultimi a poter dare lezioni: con le loro prime, seconde terze case hanno distrutto, legalmente, il che è pure peggio, buona parte del territorio. L’apporto delle bustarelle è sempre stato fondamentale, ovunque. Queste cose al Nord si sanno benissimo, c’è una spessa coltre di omertà intorno. Tutti fanno finta di niente, tutti, chi più o chi meno, anche indirettamente, hanno pagato per ottenere qualcosa  extra legem. Non parliamo dei grandi piani urbanistici, tutti al limite, se non fuori dalla legalità autentica. E più sono importanti, più si sente odore di mazzette.

Con Gadda si  parla dei lombardi, ma ovviamente vale anche per gli scempi sulla costa della Liguria, veri e propri disastri urbanistici e inestetismi in serie uno dietro l’altro; vale per gli 11 chilometri di costa cancellati in Veneto solo fra il 1988 e il 2011, con i 61 km di litorale irreversibilmente modificati. Vale per l’Emilia Romagna, con la megalopoli balneare da Rimini-Cattolica passando per Riccione; vale per le vallate della Valle d’Aosta, invase dai frotte di sciatori, con palazzi di sette-otto piani sotto il Cervino, per esempio, o per il Piemonte delle Olimpiadi invernali con le grandi strutture sportive in disuso e ancora da pagare… Tutto legale per carità, tutto non abusivo. Nessun crollo. Ma com’è che il territorio è ridotto a uno schifo lo stesso, e nessuno dice niente? Eppure è molto peggio delle irregolarità di edilizia famigliare nel Sud.

 

Alberghetti e palazzoni a centinaia sotto il Cervino

Alberghetti e palazzoni a centinaia sotto il Cervin

Scempi al Nord e abusivismo al Sud

Pratogelato, luno degli impianti dismessi

Pratogelato, luno degli impianti dismessi




C'è 1 Commento

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  1. Cristian

    Concordo perfettamente, ma quello che fa ancor più rabbia sono i media asserviti a razzisitche logiche filo-settentrinali, che prenedono a presteso ogni occsione utile per gettare ombra e discredito sul territorio del sud…
    Quando si verificò l’alluvione che a Genova – ahimè – causò 6 vittime, non una volta venne utilizzato il termine abusivismo, benché tutti conoscessero le cause di quel disastro.
    Ma ancora, e sotto altro punto di vista, basta ricordare come vennero trattati il caso di Avetrana e quello di Brembate: non rinvenendo testimoni od informazioni utili tra la gente del luogo, si parlò di Omertà, nel paese tarantino, mentre a Brembate, nonostante quattro lunghi anni di silenzio, si parlò di compostezza e riservatezza dei cittadini…
    Fateci caso, ogni volta è la stessa sotria…
    Cristian


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